Risparmio in bolletta: stop alla vendita delle caldaie a gas

Autore:
Elisabetta Coni
  • Perito per il turismo

Dopo il divieto dal 2030 di commercializzare automobili a benzina e diesel per favorire le auto elettriche e il piano di riconversione energetica degli edifici partito dalla UE, ecco che arriva lo stop alla vendita delle caldaie a gas in tutta Europa, ecco da quando con l’analisi della situazione e i rischi in Italia.

Caldaia a gas
Ulrich Dregler / Pixabay

L’ipotesi di un divieto alla produzione e alla vendita di caldaie a gas nella UE si sta concretizzando. Soprattutto dopo l’approvazione della direttiva UE che tutte le abitazioni nel territorio dovranno diventare a zero emissioni entro il 2040.

Ma se ne parla già da anni nell’ambito del RepowerEu della Commissione Europea, al fine di agevolare l’abbattimento delle emissioni di CO2 e soprattutto incentivare la lotta contro il cambiamento climatico.

Da quando ci sarà lo stop alla vendita di caldaie a gas? Pare che sarà dal 2029. Ma si andrà per step, anche per agevolare la transizione soprattutto in Italia.

Un paragrafo del Green Deal sarebbe dedicato alle caldaie autonome alimentate da combustibili fossili. Ma la data in cui non si potranno vendere per ora resta un mistero o meglio, si parla tra il 2027 e il 2029 visto che nel 2030 le case dovranno arrivare alla classe energetica E.

Caldaia a gas addio? Scadenze e alternative

Termostato caldaia a gas
Ulrich Dregler / Pixabay

Sicuramente, non sarà una misura troppo repentina: va bene essere eco-friendly, ma anche in UE capiscono che bisogna procedere per gradi.

Pertanto, si progetta che tra il 2025 e il 2026 un declassamento dell’etichetta energetica e soprattutto lo stop a ogni agevolazione per ciascuna caldaia alimentata a gas.

Pertanto, nel 2029 potrebbe anche essere obbligatoria la sostituzione di tutti gli impianti con apparecchi molto più sostenibili ed ecologici.

Altra ipotesi che abbraccerebbe il consenso della maggioranza dei soggetti coinvolti è quella di non vietare direttamente il commercio di questo genere di riscaldamento, bensì farle rimanere sul mercato dando priorità a biogas e idrogeno, magari con degli incentivi.

Inutile dire che per i produttori di caldaie a gas si sono opposti con forza e puntano sul fatto che si possano studiare dei requisiti specifici per l’utilizzo di apparecchi alimentati con fonti di energia rinnovabile.

Pertanto, ok alla caldaia, ma cambiando combustibile. Il tutto consentirebbe un’ampia scelta ai cittadini che potrebbero orientarsi sugli ibridi green gas ready, funzionanti con miscele di idrogeno e biocombustibile.

Rischi dei divieto vendita caldaia a gas: situazione in Italia

La situazione in Italia è complessa. Si calcola che la quota di emissioni CO2 per quanto riguarda il riscaldamento è del 18%, mentre in tutta UE la quota di emissioni del gas serra è del 33%.

Del resto, in Italia ci sono 19 milioni di caldaie a gas, di cui 7 milioni hanno oltre 15 anni. Inoltre, pare che consumino il 50% del combustibile.

Pertanto, in Italia si anticiperebbe molto il divieto per raggiungere i parametri della riduzione di emissioni imposti dalla UE, quindi stop alle caldaie a gas dal 2027 e agli incentivi dal 2029 per arrivare al 2030 con soluzioni di riscaldamento alternativo.

Se per gli edifici nuovi in Italia già non ci sono più caldaie a gas a pompa di calore abbinata a fotovoltaico, il rischio è quello che si crei un mercato parallelo dedicato alle abitazioni non recenti e non solo pezzi di ricambio, bensì apparecchi di fatto vecchi e poco sicuri.

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Per questo motivo è bene informarsi bene su quale impianto di riscaldamento scegliere per un risparmio in bolletta immediato e per essere a norma. La nostra guida in merito chiarirà ogni dubbio.