L’enzima che sarà la nuova fonte energetica
L’enzima Huc potrebbe rivelarsi una incredibile fonte di energia rinnovabile in quanto gli studiosi hanno scoperto che riesce a produrre elettricità dall’aria: che sia una nuova energia rinnovabile per il futuro per risparmiare in bolletta?

Il caro energia rimane ancora un problema anche se sembra che l’emergenza sia più contenuta. Tutti vanno alla ricerca di metodi per risparmiare in bolletta e il modo migliore è affidarsi alle fonti di energia rinnovabile. Le fonti di energia pulita che conosciamo sono l’eolico e il fotovoltaico in quanto tornate prepotentemente alla ribalta delle cronache per innovazioni e tecnologie all’avanguardia, ci sarebbero anche la geotermica e soprattutto quella derivante dalla forza dell’acqua di mari e oceani. Ma potrebbero esserci nuove fonti di energia rinnovabile che ci aiuterebbero a risparmiare in bolletta.
Queste fonti di energia rinnovabile deriverebbero da esseri viventi. La prima dalle alghe che attraverso la fotosintesi anche notturna potrebbero dare l’ispirazione per una sorta di fotovoltaico vegetale, e da un batterio non patogeno che vive nel sottosuolo. Il Mycobacterium Smegmatis sarebbe in grado di utilizzare un particolare enzima e sapete per cosa? Ricavare energia utilizzando solo l’aria, null’altro.
Risparmio in bolletta con enzima Hub

Il team di ricerca del Monash University Biomedicine Discovery Institute di Melbourne, in Australia, ha analizzato in modo approfondito questo batterio prima con il suo enzima chiamato Huc, in primis per capire se fosse patogeno o no (del resto, per il periodo storico in cui stiamo vivendo è fortemente giustificabile). Poi, per capire come può ricavare elettricità praticamente utilizzando nulla se non aria.
Esistono diversi batteri anaerobi e si è intuito subito che questo microrganismo facesse parte della categoria, infatti hanno scoperto che utilizza l’idrogeno contenuto nell’aria per svilupparsi. I meccanismi di ossidazione di questa sostanza non erano noti fino allo studio del Mycobacterium Smegmatis. Infatti, grazie a questo enzima si sintetizza l’idrogeno trasportando elettroni e di fatto, producendo corrente elettrica. E la cosa eccezionale è che si può utilizzare una bassissima quantità di idrogeno per produrre energia.
Enzima Hub e risparmio in bolletta, dai piccoli dispositivi alle auto elettriche
Nonostante sia ancora una sperimentazione e il percorso sia ancora lungo, è una scoperta sensazione che apre a una alternativa sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico per sostituire i combustibili fossili. Del resto, con la direttiva case green in procinto di approvazione definitiva (almeno, i pronostici sono tali in questo senso), c’è una vera e propria corsa al fotovoltaico con sistema di accumulo sia per rendersi indipendenti dal punto di vista energetico, sia per risparmiare sui consumi in bolletta. I quali, con questo sistema, possono davvero essere nulli e a zero emissioni.
Resta da capire se l’enzima Huc possa essere impiegato in questo senso: per ora, l’obiettivo è alimentare piccoli dispositivi portatili utilizzando l’aria che respiriamo e risparmiando consumi di ricarica, pensando a tablet e smartphone. Per gli obiettivi futuri infatti si vorrebbe potenziare l’energia con una maggiore concentrazione di idrogeno al punto da poter alimentare dispositivi più complessi come le e-car, ad esempio. Sarà la volta buona?