Risparmio in bolletta: corri a controllare il contatore

Autore:
Elisabetta Coni
  • Perito per il turismo

Se a livello europeo si sta discutendo se abbassare per legge l’erogazione della potenza dei contatori elettrici in ambito domestico, i cittadini ci stanno pensando seriamente: quanto può essere utile abbassare o cambiare potenza al contatore per risparmiare in bolletta? Ecco come sapere quanta potenza serva, quanto costa variare e quanto si risparmia con una piccola variazione di 0,5 kW, ma solo per il 2023.

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Photo by: Bruno Germany-Pixabay

A quanto sembra, oltre a tutte le innovazioni dal punto di vista tecnologico e di efficientamento energetico delle case per renderle più green, l’Europa sta pensando alla riduzione di potenza dell’energia elettrica che arriva nelle case. Mesi fa, si parlava per necessità e solo nella fascia oraria di maggior utilizzo come misura di contenimento per i consumi elettrici.

Ma se l’ipotesi al vaglio della UE dovesse prendere forma in via definitiva, pare che attraverso i nuovi contatori installati, i gestori avrebbero l‘imposizione di diminuzione di potenza e abituare gli utenti a non sprecare energia tenendo troppi elettrodomestici energivori accesi contemporaneamente.

Infatti, qualora la potenza venga abbassata per legge, non si potrebbero più mettere in funzione nello stesso momento più elettrodomestici insieme, proprio per evitare un eccessivo assorbimento di energia. Chi risiederà quindi negli Stati Membri UE, avrebbero, per ipotesi, una riduzione di 0,5 kW. Pertanto, chi ha un contatore da 3kW avrebbe disponibili tra 2,5 kW e 2,7 kW.

Risparmio in bolletta cambiando potenza di o,5 kW

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Photo by: Steve Buissinne – Pixabay

Le conseguenze? Addio a forno elettrico da incasso in quanto arriverebbe a 3 kW da solo, oppure l’asciugacapelli, il quale a massima potenza assorbe 2,2 kW. Anche il microonde per lunghi periodi e le stufette elettriche, rispettivamente 900W e 2 kW di potenza assorbita.

E anche la lavatrice potrebbe comportare un consumo di 2,20 kW ad alte temperature. Sarebbero esenti gli edifici che usano una pompa di calore e che sono collegate ad impianti di auto produzione energia come un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo, a cui abbiamo dato spazio nella nostra guida dedicata.

Al momento, nelle case italiane la potenza si aggira tra 3, 4,5 kW e 6 kW in base al consumo massimo di energia. Ma siamo sicuri di utilizzare tutta la potenza a disposizione? Si può confrontare questi valori sulla bolletta e raffrontarlo a quanto si sta pagando effettivamente, facendo un confronto tra potenza impegnata e potenza disponibile.

In genere, quest’ultima dovrebbe rappresentare quella del contratto con un 10% in più.  Qualora, ad esempio, si ha un contratto con 4,5 kW e se ne consuma di meno, si può valutare di abbassare la potenza del contatore con un notevole risparmio in bolletta. Fino al 31 dicembre 2023 però si potrebbe diminuire di 0,5 kW senza costi aggiuntivi. Si tratta di una sperimentazione che le UE sta testando con tutti i fornitori elettrici ed è sconosciuta ai clienti. Quindi, da 4,5 kW si può portare a 4 kW.

Costi e modalità cambio potenza 0,5 kW: quanto si risparmia?

Ma quanto costa il cambio potenza e si risparmia davvero se si fa questa piccola variazione? In realtà, dipende molto dai contratti stipulati. Prendendo come riferimento una fornitura nel mercato di tutela sono previsti:

  • 56,16 € una tantum per ogni kW di potenza aggiuntiva;
  • 23 € una tantum di contributo;
  • 25,51 € di contributo fisso dal 31 dicembre 2023, ora gratis.

Non sarà certo la quota potenza a far risparmiare, bensì il valore della componente energia. Il risparmio si stima tra i il 3 e il 4%, ma è da notare che non si pagherebbero i costi amministrativi per tutto il 2023.

Qualora siate interessati, potete richiedere la variazione al vostro fornitore e dalle bollette successive ad essa, la quota potenza della tariffa per trasporto e gestione contatore sarà applicata in base al livello di potenza nuovo.