Ufficiale: il Bonus acqua potabile confermato anche per il 2023
Dopo essere stato al centro dell’attenzione di molti lo scorso anno, finalmente è stato confermato anche per il 2023 il cosiddetto Bonus acqua potabile. Una misura fiscale che mira alla razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua e alla riduzione dei consumi di contenitori in plastica e che permette di recuperare la metà sulla spesa effettuata per acquistare ed installare sistemi atti allo scopo. Scopriamo tutti i dettagli, le soglie e la modalità di richiesta.

L’acqua è un bene essenziale e vitale ed è per questo che occorre salvaguardarla il più possibile mediante un utilizzo responsabile durante la quotidianità. Quante sono, infatti, le occasioni in cui, se non prestiamo la corretta attenzione, corriamo il rischio di sprecarla?
Il tutto, a maggior ragione, se non disponiamo dei mezzi adatti ad un suo utilizzo consapevole quali, ad esempio, sistemi di filtraggio o di mineralizzazione.
Ed è proprio a questi che si riferisce il Bonus acqua potabile dando la possibilità a chi li acquista o li installa di usufruire di un credito d’imposta pari alla metà di quanto speso.
Il Governo ha stabilito, nel momento stesso in cui ha dato l’ok al bonus anche per il 2023, quelle che sono le soglie di spesa massime su cui fare il calcolo dell’agevolazione e che, per quest’anno, sono differenti a seconda che la richiesta sia presentata da persone fisiche o da attività commerciali e similari.
Per i primi è, naturalmente, inferiore mentre per i secondi è prevista comunque una soglia più alta (fino a 5.000 €). Ecco tutti i dettagli per capire se e cosa è cambiato rispetto alla versione del bonus del 2022.
Bonus acqua potabile, cos’è e a chi spetta

Il Bonus acqua potabile, confermato anche per il 2023, è un’agevolazione ottenibile, come anticipato, sotto forma di credito d’imposta, pari al 50% delle spese sostenute per acquistare o installare sistemi in grado di filtrare o mineralizzare l’acqua, raffreddarla e/o aggiungervi anidride carbonica alimentare.
Questi apparati hanno tutti il compito di migliorare qualitativamente l’acqua che preleviamo dall’acquedotto e che utilizziamo quotidianamente cercando di risparmiare acqua il più possibile.
Ci sono degli importi massimi a cui far riferimento per il calcolo del beneficio che, nel dettaglio, non devono superare i 1.000 € per ciascun immobile nel caso in cui il richiedente sia una persona fisica e i 5.000 € (sempre per ogni immobile) nel caso di attività commerciali o istituzionali.
La specifica “per ogni immobile” serve a chiarire che, qualora gli interventi riguardino più immobili, sarà possibile richiedere l’agevolazione più volte.
Come richiedere il Bonus acqua potabile?
Inoltrare la richiesta del Bonus acqua potabile non è complicato a patto che si sia verificato preventivamente di avere tutti i requisiti necessari.
L’acquisto, infatti, dovrà risultare da una fattura debitamente compilata ed il cui pagamento dovrà essere fatto in modalità tracciabile (bonifico parlante) evitando, quindi, i contanti che annulleranno la possibilità di accedere all’agevolazione.
La comunicazione deve essere fatta all’Agenzia delle Entrate tra l’1 febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui si sono sostenute le spese. In questo momento, quindi, sono aperte le richieste per i lavori effettuati nel 2022.
Dall’1 febbraio al 28 febbraio 2024 sarà, invece, possibile inoltrare la richiesta per gli acquisti fatti quest’anno. La domanda deve pervenire online sul sito dell’Agenzia delle Entrate accedendo alla propria area privata e navigando nei menù “Agevolazioni” e, quindi, “Credito d’imposta per il miglioramento dell’acqua potabile”.
Chi lo desiderasse può fare richiesta del Bonus acqua potabile direttamente in fase di Dichiarazione dei Redditi presso il CAF di propria fiducia.