Superbonus, ipotesi compensazione F24? Sì, ma non per tutti

Autore:
Patrizia Maimone
  • Dott. in Informatica

Il Superbonus è da sempre una misura su cui si è fatto un gran parlare. Da metà febbraio, quando il Governo Meloni ha deciso lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, è nato un vero e proprio parapiglia su questa misura che sta lasciando tutti col fiato sospeso. Una soluzione, però, potrebbe essere la compensazione con F24, ma non sarebbe per tutti. Come mai?

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Autore: angelolucas / Pixabay

I crediti incagliati sono un grande problema in termini di Superbonus. Cifre astronomiche che, in base alle ultime rilevazioni dell’Agenzia delle Entrate si aggirerebbero attorno ai 6,1 miliardi di euro provenienti per lo più dal Bonus Facciate e dall’incredibile mole di frodi a cui è stato sottoposto.

Data la criticità del momento e data la forte preoccupazione per famiglie ed imprese legata dapprima all’introduzione di nuove regole e successivamente allo stop definitivo alla cessione dei crediti, è indispensabile trovare una soluzione che sia veloce ed efficace. Tra le ipotesi al vaglio del Governo Meloni c’è quella della compensazione dei crediti con utilizzo dell’F24. A quanto pare, però, questa possibilità non sarà per tutti.

La compensazione con F24 e il pressing dell’ANCE

firmare accordi
Autore: Aymanejed / Pixabay

Una delle indiscrezioni trapelate nelle ultime ore ed inerenti proprio alla crisi del Superbonus e all’ipotesi compensazione con F24 riguarda l’impossibilità di concedere questo “smaltimento dei crediti incagliati” a tutti gli istituti bancari. A discriminare alcuni a vantaggio di altri potrebbe essere l’avvicinamento all’esaurimento dei plafond fiscali. Nulla, però, è stato ancora confermato!

Nel frattempo, l’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) continua a pressare gli istituti di credito. Anche con interventi nei principali studi televisivi nazionali (come quello di Porta a Porta), la presidente dell’associazione, Federica Brancaccio, ha sottolineato la necessità di aprire immediatamente a questa soluzione perché famiglie ed imprese non possono aspettare più, nemmeno una singola settimana. Lo sblocco dei crediti incagliati, quindi, dovrà avvenire il prima possibile!

Quale possibile scenario futuro?

Nel caso in cui la soluzione della compensazione dei crediti mediante utilizzo di modelli F24 trovi un riscontro positivo da parte del Governo Meloni, assisteremmo ad una veloce riattivazione del mercato senza la necessità di attendere la metà di aprile (quindi quasi due mesi), ovvero il momento in cui verrebbe pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di conversione al Decreto numero 11 del 2023.

In caso contrario, qualora il Governo dovesse ancora attardarsi alla ricerca di una soluzione atta a risolvere il problema, si assisterebbe ad un vero e proprio tracollo del settore, sia in termini di forza lavoro che in termini economici. Scenario, quest’ultimo, che pare ben lontano dal momento che il Governo, mediante diversi portavoce, si è impegnato a fornire una soluzione efficace nella maniera più celere possibile con un maxi emendamento sul quale novità ulteriori sono attese in tempi brevissimi.