Superbonus: così gli esodati recuperano cessione e sconto in fattura

Autore:
Verdiana Sasso
  • Giornalista

Superbonus, analizziamo la situazione degli esodati rimasti bloccati dalla burocrazia senza poter procedere con i lavori per godere dei benefici fiscali. Scopriamo come recuperare la cessione e sconto in fattura. 

Edilizia
Photo by Ant Clausen – shutterstock

Si torna a discutere di esodati del Superbonus, ovvero tutti i colpiti dall’intervento del governo Meloni sul bonus edilizio. Si tratta di lavoratori e imprenditori del settore edile che si sentono traditi dallo Stato dopo che a febbraio l’esecutivo ha fissato per il 31 marzo 2023 la fine della cessazione dei crediti del superbonus e la fine dell’aliquota al 110%.

Come sappiamo, lo stop preventivo del governo ha creato non pochi problemi e generato cortei e proteste. Insomma, il malcontento è generale. Tuttavia, il governo si sta dando da fare su alcuni emendamenti tanto attesi che dovrebbero portare interessanti novità. Vediamole nel dettaglio.

Esodati Superbonus, tornano cessione e sconto in fattura?

Superbonus
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Le novità più attese riguardano l’edilizia libera, ovvero tutti quei lavori che si possono fare senza chiedere determinate autorizzazioni al Comune.

Si tratta di una semplificazione per i lavori di ristrutturazione, che consente di poter avviare interventi sulla proprietà senza spendere altri soldi in spese amministrative. Inoltre, il recente emendamento autorizza l’uso dello sconto in fattura e della cessione del credito anche per gli interventi di edilizia libera.

Cosa significa? In sintesi, tutti coloro che desiderano effettuare lavori di ristrutturazione possono richiedere la riduzione del costo dei lavori tramite lo sconto in fattura. In alternativa, è possibile cedere il credito fiscale a un terzo soggetto che si occuperà di scontare la somma corrispondente dalle proprie imposte.

È doveroso precisare che l’emendamento riguarda solo gli interventi di edilizia libera iniziati prima del 16 febbraio 2023.

La cessione per rimozione barriere architettoniche

Altra novità importante riguarda l’utilizzo della cessione del credito per la rimozione delle barriere architettoniche. Ricordiamo che l’agevolazione era dedicate ai contribuenti che effettuavano interventi per superare ed eliminare le barriere architettoniche.

Rientravano nell’agevolazione legata alla ristrutturazione edilizia le spese sostenute per ascensori e montacarichi, per elevatori esterni all’abitazione, per la sostituzione di gradini con rampe, sia negli edifici che nelle singole unità immobiliari, e quelle per la realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave.

La detrazione non si applicava, invece, per il semplice acquisto di strumenti o beni mobili, anche se diretti a favorire la comunicazione e la mobilità della persona con disabilità.