Superbonus: com’è cambiato lo scenario?

Autore:
Patrizia Maimone
  • Dott. in Informatica

Era nell’aria da qualche tempo ma adesso è diventato effettivo il Decreto Legge con cui iò Governo ha bloccato le cessioni dei crediti e gli sconti in fattura relativi agli interventi edilizi effettuati usufruendo di alcune agevolazioni fiscali tra cui il tanto discusso Superbonus. Ufficiali, quindi, blocchi e divieti a cui, da questo momento in avanti, ci si dovrà attenere scrupolosamente.

banconote dollari
Autore: geralt / Pixabay

Il Decreto Legge numero 11 contenente Misure urgenti in materia di cessione dei crediti è stato pubblicato ed è, quindi, già del tutto operativo.

La sua emanazione è dovuta all’aria di grande preoccupazione che si è venuta a creare, col passare del tempo, attorno ai costi del Superbonus e degli altri bonus edilizi e del loro impatto sia sullo Stato che sui singoli cittadini. In base alle parole del Ministro Giorgetti di pochi giorni fa, ogni cittadino avrebbe pagato 2.000 € a causa delle cessioni dei crediti.

E non solo: sempre secondo il Ministro, le cessioni dei crediti e tutto ciò che vi ruota attorno hanno avuto conseguenze negative sul debito pubblico italiano.

Il Decreto in questione prevede, sintetizzando, due punti fondamentali:

  1. in caso di lavori edilizi con richiesta di agevolazioni, non sarà più possibile, dal 17 febbraio 2023, richiedere la cessione dei crediti né lo sconto in fattura. L’unica via possibile rimane quella della detrazione. L’eccezione riguarda i lavori già avviati;
  2. ad ogni Pubblica Amministrazione è fatto divieto assoluto di acquisto dei crediti d’imposta derivanti dalle cessioni.

Decreto blocca cessioni e sconti in fattura: le novità a partire dal 17 febbraio 2023

testo STOP con mano
Autore: geralt / Pixabay

È fresco fresco di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale numero 40 del 16 febbraio 2023 il nuovo Decreto Legge blocca cessioni e sconti in fattura (DL n.11). Un provvedimento che il Governo ha deciso di prendere nella maniera più veloce possibile per dare uno stop definitivo agli impatti negativi che queste due formule hanno dimostrato di avere su tutto il Paese.

Tutti coloro che, da questo momento in avanti, avevano intenzione di effettuare interventi edilizi usufruendo di una cessione del credito o di uno sconto in fattura, quindi, non potranno più farlo.

Come anticipato, l’unica eccezione a questa regola riguarderà, in linea generale, i lavori che risultano essere, al momento dell’entrata in vigore del Decreto (17 febbraio 2023) già avviati.

Cosa cambierà da questo momento in avanti?

Per comprendere cosa potrebbe realmente cambiare da questo momento in avanti è sufficiente dare una semplice occhiata ai numeri legati ai bonus edilizi (Superbonus, Ecobonus, Bonus Facciate, Sisma Bonus e quant’altro).

Su un totale di 110 MLD (lo Stato pensava di spenderne “solo” 72), ben 58,4 MLD hanno riguardato le cessioni dei crediti. Solo il 51,7 MLD per le detrazioni.

Cosa vuol dire? La fetta di “rimborsi” che lo Stato ha dovuto pagare subito è molto più sostanziosa di quella che, invece, verrà pagata dilazionata negli anni ed è comprensibile come buona parte delle famiglie italiane abbia deciso di rivolgersi alla prima soluzione piuttosto che alla seconda.

E non solo: da qui si comprende l’impatto negativo sulle casse dello Stato.

Cosa accadrà d’ora in poi? Certamente assisteremo ad un periodo d’assestamento in cui ognuno cercherà di comprendere l’impatto di questo decreto sulla propria situazione. In seguito è lecito attendersi, comunque, un rallentamento nei lavori di ristrutturazione.

Si tornerà, di fatto, alla condizione di 3 anni fa quando i bonus c’erano ma non si otteneva indietro tutto subito bensì spalmando il credito negli anni (per l’appunto con le detrazioni).