Superbonus: arriva il parere del ministro Giorgetti

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Patrizia Maimone
  • Dott. in Informatica

Parole che in molti hanno giudicato imbarazzanti quelle che il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha utilizzato per parlare del Superbonus in una recente intervista. A non piacere l’accostamento dell’agevolazione al concetto di droga dagli effetti allucinogeni.

martelletto giudice
Autore: qimono / Pixabay

Dai termini secchi che il ministro dell’Economia e delle Finanze ha utilizzato per parlare del Superbonus e degli effetti che questo incentivo ha avuto sull’Italia si evince chiaramente che non vi sono ripensamenti sul tanto discusso Decreto blocca cessioni.

Con questo provvedimento, vale la pena ricordarlo, il Governo Meloni ha deciso di dare uno stop definitivo alla possibilità di cedere i crediti derivanti dai bonus edilizi. Il tutto a causa dei costi ritenuti insostenibili per il Paese e che lo stesso esecutivo, recentemente, ha tenuto a ribadire con una forza sempre maggiore.

E mentre da più parti si sollevano gridi d’allarme che fanno intravedere scenari apocalittici per l’intera economia italiana e si cercano delle soluzioni alternative che possano dare un po’ di respiro ad imprese e famiglie, come la compensazione con F24, le parole di Giorgetti suonano ancora peggio.

Il ministro, in carica, lo ricordiamo, dallo scorso ottobre 2022, ha parlato di una quasi tossicodipendenza da Superbonus paragonando gli effetti dello stesso a quelli allucinogeni derivanti dalle droghe. Secondo Giorgetti, poi, i numeri del bonus in questione avrebbero portato molti di quelli che l’hanno utilizzato a vergognarsi di averlo fatto.

Superbonus: così Giorgetti ha riportato l’ordine nel Paese

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Autore: MarreKrisu / Pixabay

Il Decreto 11/2023 ha avuto un iter burocratico che, messo a confronto con altri decreti, davvero velocissimo. Non ha fatto, infatti, in tempo ad essere “elaborato” che è subito diventato “operativo” gettando nel caos, da un momento all’altro, migliaia di lavoratori del settore edile.

Il Superbonus è stato visto come una situazione insostenibile dal Governo Meloni che ha, quindi, deciso di vietare, a partire dal 17 febbraio 2023, le cessioni del credito. Nonostante in molti, prima tra tutte Confedilizia, abbiano chiesto provvedimenti urgenti per arginare il caos venutosi a creare, per il ministro Giorgetti non sembrano, attualmente, esistere margini di ripensamento.

In una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, infatti, il ministro dell’Economia è stato molto chiaro, equiparando addirittura alcuni aspiranti fruitori del bonus a tossicodipendenti.

Parole generatrici di caos dal momento che addetti ai lavori e contribuenti le hanno accolte con un certo malumore sia dagli addetti ai lavori che dai contribuenti. Il paragone è parso, difatti, molto più che azzardato dal momento che nessun italiano si definisce dipendente dal Superbonus né tanto meno bisognoso di disintossicarsi.

Ed il tutto dopo i calcoli resi noti dal Governo stesso relativi all’impatto economico del Superbonus su ogni cittadino. Interessante notare come da un semplice calcolo matematico questo sia stato fissato, erroneamente, in 2.000 € procapite (tutti gli approfondimenti e i contraddittori sono presenti nel nostro articolo sui costi del Superbonus).

Chi si vergogna di aver usato il Superbonus?

I giudizi di Giorgetti sul Superbonus e sui motivi che hanno spinto il Governo a “tirare una riga” e a rimettere tutti al proprio posto non finiscono qui. Il ministro, infatti, ha chiaramente detto che molti contribuenti, conosciuto il reale funzionamento dell’agevolazione, si vergognano di averne usufruito. Ovviamente a quest’affermazione non è seguita alcuna conferma.