Spese condominiali, posso rifiutarmi di pagarle?
Spese condominiali, in quali casi posso rifiutarmi di pagarle? Le spese condominiali sono un onere relativo alla manutenzione e conservazione delle parti comuni di un edificio e spetta a tutti i proprietari pagarle. Esistono motivi di esenzione dal pagamento delle spese condominiali? I condomini possono rifiutarsi di pagarle? Scopriamo cosa dice la legge.
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Vivere in condominio implica dei doveri e tra questi c’è il pagamento delle spese condominiali. Come anticipato, si tratta di una somma di denaro che ogni proprietario di casa versa per la manutenzione dei beni comuni. Nel dettaglio, le spese condominiali vengono così suddivise:
- Spese di gestione ordinaria: si tratta dei costi relativi all’energia elettrica degli spazi comuni, l’acqua, l’illuminazione, la pulizia, l’ascensore, le spese di sicurezza e la manutenzione del verde.
- Manutenzione straordinaria: si intendono tutte quelle spese che non fanno parte della manutenzione ordinaria delle parti comuni del condominio. In altre parole, sono i costi da sostenere in caso di rottura, riparazione, rinnovo di aree ecc..
- Spese di amministrazione: si tratta del compenso dell’amministratore di condominio e i costi di gestione del condominio. Possono essere inclusi i costi di redazione e invio delle comunicazioni e la gestione della contabilità condominiale.
- Spese di assicurazione: non tutti i condomini godono di una polizza assicurativa che garantisce il risarcimento dei danni. Ma nel caso in cui il condominio fosse assicurato, la spesa per la polizza rientrerebbe nelle spese condominiali.
- Gestione dei rifiuti: riguarda il costo del servizio di raccolta differenziata oppure delle tariffe di smaltimento.
Dopo aver fatto chiarezza sull’argomento, vediamo se e in quali casi è possibile non pagare le spese condominiali.
Quando è possibile non pagare le spese condominiali? I casi

Ecco i casi specifici in cui un condomino può rifiutarsi di pagare le spese condominiali:
- delibera illegittima o nulla: quando la delibera è annullabile o nulla, il condomino può non pagare le spese condominiali e può impugnarla entro 30 giorni dalla data della deliberazione per i dissenzienti o astenuti e dalla comunicazione della deliberazione per gli assenti.
- innovazioni voluttuarie: si tratta di tutte quelle modifiche non necessarie. A tal proposito, l’articolo 1121 del Codice Civile spiega che “qualora l’innovazione importi una spesa molto gravosa o abbia carattere voluttuario rispetto alle particolari condizioni e all’importanza dell’edificio, e consista in opere, impianti o manufatti suscettibili di utilizzazione separata, i condomini che non intendono trarne vantaggio sono esonerati da qualsiasi contributo nella spesa”.
- tabelle millesimali errate: in caso di errore nelle tabelle millesimali, il condomino può rifiutarsi di pagare le spese fino alla revisione.
Ripartizione spese condominiali
Per quanto riguarda la ripartizione delle spese condominiali, bisogna tener conto dell’articolo 1123 del Codice Civile che recita:
Le spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni dell’edificio, per la prestazione dei servizi nell’interesse comune e per le innovazioni deliberate dalla maggioranza sono sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, salvo diversa convenzione.
Se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno può farne.