Sì del Senato al DL Superbonus: da adesso è legge! Ecco cosa cambia
Nella giornata di martedì 5 aprile 2023 è arrivato l’atteso Sì di Palazzo Madama alle modifiche al cosiddetto Decreto Superbonus. Dopo il parere favorevole della Camera, quindi, le modifiche sono legge con 94 voti a favore e 72 contrari. Cosa cambia adesso?

Dopo l’approvazione di martedì scorso alla Camera (dove avevano ottenuto 185 voti favorevoli e 121 contrari), le modifiche al Decreto Superbonus hanno incassato il parere favorevole anche al Senato. Con un totale di 94 voti positivi, 72 contrari e 2 astenuti il provvedimento è, da questo momento in poi, convertito definitivamente in legge. Sono diverse le novità che, a questo punto, diventano ufficiali e di cui si è parlato lungamente nelle ultime settimane. Ricordiamo, infatti, che il DL Blocca Cessioni dello scorso febbraio aveva letteralmente gettato nel caos l’intero comparto edile.
Confermata la proroga di 6 mesi per poter richiedere il Superbonus con aliquota 110% per le villette, ma non solo. Sì, ad esempio, anche a sconto in fattura e cessione dei crediti per l’edilizia libera, crediti incagliati compensati mediante i titoli di Stato. Scopriamo insieme tutte le novità più importanti, destinate ad interessare migliaia di cittadini ed imprese.
Modifiche DL Superbonus ufficiali: cosa cambia

Rimane invariato il divieto di utilizzare la cessione dei crediti per tutti i lavori che hanno una data successiva al 17 febbraio 2023 (data di entrata in vigore del DL Blocca Cessioni) con diverse deroghe che riguarderanno, innanzitutto, i lavori effettuati per l’eliminazione delle barriere architettoniche (usufruendo, quindi, del relativo bonus) e quelli riguardanti zone alluvionate o terremotate (facendo, in questo caso, riferimento al Sismabonus. Rientrano tra le deroghe anche tutti gli interventi realizzati per IACP, Onlus e Cooperative di abitazione. Fuori dal blocco anche tutti gli interventi che puntano a riqualificare il centro urbano.
Sempre a proposito di cessioni, le modifiche consentiranno di cedere le spese riferite al 2022 oltre la data del 31 marzo (termine ultimo per la richiesta). Il tutto sarà possibile grazie all’istituto della remissione in bonis che allungherà i termini sino al prossimo 30 novembre a fronte del pagamento di una sanzione di 250 euro.
Sì alla cessione anche in edilizia libera e quindi alla sostituzione di infissi e caldaie, anche se i lavori non sono stati avviati entro il 16 febbraio 2023. Sarà sufficiente aver versato un acconto o auto dichiarare che esistono accordi vincolanti tra le parti per avere diritto a sconto e cessione.
Sarà possibile, nel caso di lavori con Superbonus effettuati nelle abitazioni unifamiliari (ovvero le villette) prorogare i termini per ottenere l’agevolazione al 110% sino al 30 settembre 2023. In questo caso, però, sarà indispensabile il rispetto di una condizione: al 30 settembre 2022, almeno il 30% dei lavori doveva risultare completato.
Detrazioni e crediti incagliati
Altri punti che avevano creato scompiglio sono quelli relativi alle detrazioni e ai crediti incagliati. Per chi ha un reddito più basso e poca capienza fiscale, arriva la possibilità di utilizzare la detrazione in 10 anni. Nel dettaglio, questa riguarderà le spese fatte nel 2022 da ripartire in 10 quote annue già a partire dal 2023.
Per i crediti incagliati (per i quali si era prospettata inizialmente la soluzione della compensazione con F24) si prevede la compravendita direttamente con le banche che si serviranno degli spazi fiscali ancora disponibili. In caso di esaurimento potrà utilizzare una compensazione con i buoni del Tesoro, la cui emissione avverrà a partire dal 2028.