Riscaldamento inverno 2023/2024 Puglia: date accensione e gradi consentiti
Con l’avvicinarsi dell’inverno, molte regioni d’Italia hanno già acceso il riscaldamento. Ecco la normativa riferita alla regione Puglia.

È una delle regioni più belle d’Italia, nonché una delle più ambite per quanto riguarda le vacanze estive. Con il suo mare cristallino, le sue città storiche e la cucina che ci invidia tutto il mondo, la Puglia sa regalare soggiorni rilassanti, culturalmente interessanti ed anche divertenti, grazie alle mete più giovanili come Gallipoli. Ora, però, è giunto il momento di lasciarsi l’estate alle spalle e di guardare al prossimo inverno. Sebbene le temperature non siano ancora così basse, in realtà si avvicina la data a partire dalla quale si può accendere il riscaldamento. Ecco la normativa 2023/2024 per la Puglia con date, orari ed eccezioni.
Quando accendere il riscaldamento in Puglia

Per la legge italiana, la maggior parte dei cittadini che abitano in comuni collocati nel suo territorio non può accendere il riscaldamento quando lo desidera. Ogni città, infatti, deve rispettare le regole previste per la propria zona climatica: ne sono state riconosciute sei e vanno dalla A, che identifica le aree più calde fino alla F, che invece raggruppa le zone più fredde. L’unica zona climatica per la quale non sono previste regole per l’accensione del riscaldamento è la F: i comuni che le appartengono possono azionare i termosifoni quando vogliono e per quante ore al giorno lo desiderano.
Oggi parliamo della Puglia, regione di certo non fredda, per cui nella quale i comuni devono certamente rispettare precise regole riferite ai giorni di accensione, alla temperatura massima da mantenere e alle ore giornaliere. In Puglia si distinguono cinque capoluoghi di provincia: Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto. In ognuna di queste città sono presenti diverse zone climatiche anche se, per la maggior parte, si tratta di zona C e zona D. Nel primo caso, il riscaldamento va acceso dal 15 novembre al 31 marzo per un massimo di 10 ore al giorno; nel secondo caso, si accende dal 1° novembre al 15 aprile per un massimo di 12 ore al giorno. Ecco però le regole città per città e le dovute eccezioni.
Puglia: tutto quello che devi sapere sulle zone climatiche

Partendo da Taranto, tutti i comuni situati nel suo territorio appartengono alla zona C o alla zona D, per cui per poter accendere il riscaldamento devono attendere o il 15 novembre nel primo caso o il 1° novembre nel secondo caso. Appartengono alla zona D e quindi possono accenderlo non appena inizia novembre i comuni di Castellaneta, Ginosa, Laterza, Martina Franca e Mottola; tutti gli altri, invece, devono attendere la metà del mese.
Per quanto riguarda Lecce, invece, tutti i comuni appartenenti a questa provincia appartengono alla zona C, per cui per accendere i termosifoni devono attendere il 15 novembre, senza alcuna eccezione.
Più variegata la situazione di Foggia, dove si trovano comuni in zona C, in zona D ed anche in zona E. Possono accendere i termosifoni il 15 novembre quelli in zona C, quindi Cagnano Varano, Carpino, Isole Tremiti, Margherita di Savoia, Orta Nova, Rodi Garganico, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli, Vieste e Zapponeta. L’hanno già acceso il 15 ottobre poiché sono in zona E, invece, i comuni di Volturno, Sant’Agata di Puglia, San Marco La Catola, Roseto Valfortore, Rocchetta Sant’Antonio, Rignano Garganico, Panni, Orsara di Puglia, Motta Montecorvino, Monteleone di Puglia, Monte Sant’Angelo, Faeto, Deliceto, Celle di San Vito, Bovino, Anzano di Puglia, Alberona e Accadia. I comuni restanti appartengono invece alla zona D, quindi devono attendere il 1° novembre.
Brindisi si divide invece tra zona C e zona D. Appartengono a quest’ultima e quindi possono accendere i termosifoni il 1° novembre i comuni di Ceglie Messapica, Cisternino e Villa Castelli, mentre gli altri devono attendere il 15 novembre.
C’è infine Bari, città nella quale la maggior parte dei comuni appartiene alla zona D, quindi deve aspettare il 1° novembre. Eccezione sono Cellamare, Giovinazzo, Modugno, Isola di Bari, Molfetta, Monopoli, Noicattaro, Polignano a Mare, Rutigliano, Trani, Triggiano e Valenziano che appartengono alla zona C e quindi devono attendere fino al 15 novembre.