Riscaldamento inverno 2023/2024 Campania: date accensione e gradi consentiti

Autore:
Giulia Belotti

Se abitate in Campania, scoprite subito quando potrete accendere il riscaldamento. Ecco la normativa 2023-2024 con tutte le eccezioni.

Riscaldamento inverno 2023/2024 Campania: date accensione e gradi consentiti
Photo by_ Sean Pavone, Shutterstock

Chi abita in Campania ha avuto la fortuna di vivere un’estate lunga e caldissima, come d’altronde è stato in tutt’Italia. Le persone che abitano nelle regioni affacciate sul mare, a differenza delle altre come Piemonte o Veneto, hanno però il vantaggio di potersi fare un bel bagno rilassante quando vogliono e quest’anno questo è stato possibile farlo fino a settembre inoltrato, grazie alle temperature record. Ora, però, è arrivato l’autunno anche nel sud Italia e in qualche regione si è già iniziato ad accendere il riscaldamento: ecco la normativa per la Campania.

Campania: quando accendere il riscaldamento

Riscaldamento inverno 2023/2024 Campania: date accensione e gradi consentiti
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Nel 1993, il territorio italiano è stato suddiviso in sei zone climatiche, indicate dalle prime sei lettere dell’alfabeto. A seconda dell’area di appartenenza, decisa in base al rapporto gradi-giorno, ogni Comune deve rispettare precise regole in termini di accensione dei termosifoni, temperatura da mantenere all’interno dei locali e ore giornaliere. Si va quindi dalla A, che identifica le aree più calde fino alla F, che invece raggruppa quelle più fredde. L’unica zona che non ha alcuna regola è la F, per cui i territori che vi appartengono possono accendere il riscaldamento quando vogliono e per tutte le ore che lo desiderano.

La Campania è suddivisa in due zone, la C e la D. I territori che appartengono alla zona C possono tenere acceso il riscaldamento dal 22 novembre al 23 marzo per massimo 9 ore al giorno; quelli in zona D, invece, possono attivarlo l’8 novembre fino al 7 aprile, per massimo 11 ore al giorno.

Il riscaldamento città per città

Riscaldamento inverno 2023/2024 Campania: date accensione e gradi consentiti
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Partendo dalla città metropolitana di Napoli, tutti i suoi comuni appartengono alla zona C, fatta eccezione per qualche paese. Si tratta di Agerola, Pimonte, Serrara Fontana e Visciano, che si trovano invece in zona D e potranno accendere il riscaldamento già a partire dall’8 novembre.

Per quanto riguarda il Casertano, invece, iniziamo dai comuni in zona E, che quindi han potuto accendere il riscaldamento dal 15 ottobre fino al 15 aprile, per massimo 13 ore al giorno. Si tratta di Gallo Matese, Letino, Valle Agricola, San Gregorio Matese e Roccamonfina. Sono invece in zona D e quindi devono aspettare l’8 novembre Ailano, Caianello, Caiazzo, Capriati a Volturno, Castel di Sasso, Castel Morrone, Castello del Maltese, Ciorlano, Conca della Campania, Fontegreca, Formicola, Galluccio, Giano Vetusto, Gioia Sannitica, Liberi, Marziano Appio, Pietravairano, Prata Sannita, Presenzano, Raviscanica, Rocca d’Evandro, Roccaromana, Ronchetta e Croce, San Potito Sannitico, Sant’Angelo d’Alife, Teano e Tora e Piccilli. Tutti gli altri comuni del Casertano sono in zona E.

In provincia di Salerno sono in zona E Acerno, Castelnuovo di Conza, Colliano, Gioi e Montesano, mentre tutti gli altri territori sono in zona D o in zona C, come nel resto della regione. Più territori in zona E ad Avellino, dove invece fanno eccezione quelli in zona C, che sono Sperone, Pago del Vallo di Lauro, Baiano, Domicella, Lauro e Marzano di Nola. Per quanto riguarda la provincia di Benevento, c’è un’equa distribuzione di comuni in zona C, tra cui Castelvenere, Dugenta e Faicchio; comuni in zona D, come San Lorenzo Maggiore, Durazzano e Forchia e comuni in zona E, come ad esempio Castelfranco in Miscano o Castelpagano.

Per risparmiare sul riscaldamento, in un periodo storico in cui i prezzi sono fortemente influenzati dalla condizione economico-politica mondiale, una buona alternativa ai termosifoni è la stufa a pellet: prova i pellet di lino, perfetti anche per l’ambiente!