Revisione aliquote Irpef: l’unica proposta che favorirebbe tutte le fasce di reddito
La revisione delle aliquote Irpef sta suscitando dibattiti e incertezze riguardo a quali fasce di reddito ne trarrebbero vantaggio o svantaggio. Tuttavia, esiste una ipotesi che potrebbe accontentare tutti e sarebbe l’implementazione di alcune modifiche che ridurrebbero gli scaglioni di reddito e le aliquote.

Sappiamo che è stata approvata a marzo il disegno di legge delega contenente la nuova riforma fiscale del governo Meloni. E infatti il primo punto della nuova riforma fiscale riguarda l’Irpef: dopo il passaggio effettuato dal governo Draghi che ha permesso di scendere da 5 a 4 scaglioni, sarà prevista una nuova riduzione a 3 aliquote. Si aggiungerà inoltre una revisione delle tax expenditures. Sarebbe tutto il sistema delle esenzioni fiscali, delle detrazioni, dei crediti e delle aliquote agevolate.
Ma soffermiamoci meglio sulla riforma Irpef. Attualmente, l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche prevede quattro scaglioni di reddito con quattro diverse aliquote percentuali. Le aliquote attuali sono le seguenti:
- redditi fino a 15mila €: aliquota del 23%;
- redditi tra 15mila € e 28mila €: aliquota del 25%;
- redditi tra 28mila € e 50mila €: aliquota del 35%;
- redditi oltre i 50mila €: aliquota del 43%.
Revisione aliquote Irpef: le ipotesi al vaglio

Attualmente, ancora non abbiamo idea come l’Esecutivo vorrà procedere con questa sorta di rivoluzione fiscale. Anche perchè il Governo ancora non si è espresso in merito. Possiamo fare delle ipotesi, naturalmente. E sono due le incognite più quotate:
- prima ipotesi: redditi fino a 15mila € con aliquota del 23%; redditi tra 15mila e 50mila € aliquota del 27%; redditi superiori a 50mila € aliquota del 43%. Si evince che le prime e le ultime aliquote rimarrebbero invariate rispetto alle attuali., mentre la seconda e la terza aliquote verrebbero accorpate, penalizzando i redditi tra 15mila e 28mila € (che pagherebbero il 2% in più) e favorendo i redditi tra 28mila e 50mila € (che pagherebbero il 7% in meno).
- seconda ipotesi: redditi fino a 15mila € con aliquota del 23%; redditi tra 15mila e 75mila € con aliquota del 27%; redditi oltre i 75mila € aliquota del 43%. Questa ipotesi sembra meno realizzabile poiché penalizzerebbe i redditi tra 15mila e 28mila € e avvantaggerebbe i redditi superiori a 28mila € fino a 75mila €. Inoltre, si perderebbe in parte la progressività dell’Irpef, ponendo redditi da 15001 €sullo stesso piano di redditi da 74mila €.
Privilegiare i redditi bassi potrebbe essere un’idea? Infatti, fa capolino una terza possibilità che accorperebbe i primi due scaglioni di reddito e le seguenti aliquote:
- redditi fino a 28mila €: aliquota del 23%;
- redditi tra 28mila e 50mila €: aliquota del 35%;
- redditi superiori a 50mila €: aliquota del 43%.
Questa ipotesi sembra essere la più equa, in quanto ridurrebbe la pressione fiscale dove i redditi sono più bassi, mantenendo invariate le aliquote degli ultimi due scaglioni.
Irpef rivoluzionata, l’ipotesi che accontenta tutti
Tra le diverse proposte di revisione, c’è una soluzione che potrebbe soddisfare tutti. Si spera che possa garantire vantaggi a tutte le fasce di reddito, ad eccezione di coloro che percepiscono redditi fino a 15mila €. Questa proposta prevede le seguenti aliquote:
- redditi fino a 15mila € con aliquota del 23%;
- redditi tra 28mila e 50mila €: aliquota del 33%;
- redditi superiori a 50mila € : aliquota del 43% .
Il primo scaglione beneficerebbe di una riduzione del 2% per redditi compresi tra 15mila e 28mila €, come il secondo scaglione che subirebbe anch’esso una riduzione del 2%.
Quindi, la revisione delle aliquote Irpef è un argomento di grande rilevanza per tutti i contribuenti. Sebbene diverse ipotesi siano state prese in considerazione, sembra che solo una possa accontentare tutte le fasce di reddito. Ridurre la tassazione per i redditi più bassi potrebbe essere un passo verso un sistema fiscale più equo.
Tuttavia, è necessario valutare attentamente gli effetti a lungo termine di qualsiasi modifica alle aliquote, al fine di garantire una distribuzione equa del carico fiscale e una sostenibilità per le casse dello Stato.
Insomma, l’Irpef magari la conoscevi solo per via dei Bonus Casa in vigore nel 2023, mentre è importante conoscere il proprio reddito complessivo anche per valutare la convenienza o meno delle agevolazioni proposte.