Nuove regole per il Superbonus, adesso c’è l’obbligo del SOA
Il Governo è sempre al lavoro su tutte quelle misure atte ad incentivare i lavori di ristrutturazione edilizia. Il Superbonus è tra le più discusse in assoluto. Dal 2023, è stato istituito un nuovo obbligo: quello di rivolgersi ad imprese dotate di attestazione SOA. Per quale motivo? Quali sono i casi in cui non se ne può fare, per legge, a meno?

Il 2023, iniziato ormai da ben oltre un mese, ha portato con sé non poche novità in termini di bonus edilizi e agevolazioni. Per il Superbonus, in particolare, vige dall’1 gennaio l’obbligo di SOA per le imprese che effettuano i lavori.
Nel momento in cui si sceglierà, da questo momento in avanti, quella a cui affidarsi, è indispensabile verificare che ne sia in possesso.
Il Governo ha comunque tenuto a ribadire che non sempre esiste questo tipo di obbligo e che, in determinati casi, è anche possibile soprassedervi e continuare seguendo le regole in vigore fino al 31 dicembre 2022.
La tendenza, comunque, è ad un ulteriore inasprimento delle misure atte a salvaguardare la sicurezza pubblica e a garantire il corretto svolgimento dei lavori. Fare chiarezza è, dunque, fondamentale.
Scopriamo cos’è la SOA e quali sono i casi in cui è possibile non utilizzarla.
Superbonus, obbligo di SOA da gennaio 2023

Non tutti forse lo sanno ancora, specie se l’idea di ricorrere al Superbonus per intraprendere lavori di ristrutturazione edilizia è piuttosto recente.
Eppure ci sono delle novità che bisogna conoscere! Il Governo, infatti, ha deciso che tutte le imprese che effettuano questo tipo di interventi (che daranno il via, poi, all’agevolazione fiscale) devono essere dotate di attestazione SOA come da circolare 33/E del ottobre 2022 dell’Agenzia delle Entrate.
Cos’è in particolare la SOA? Si tratta della Certificazione di Qualificazione alle Attività di Costruzione, una sorta di “diploma” che abilita una determinata impresa a svolgere la propria attività secondo la vigente normativa.
Una certificazione che ogni impresa che vuole partecipare a gare d’appalto per lavori pubblici deve dimostrare di avere al fine di garantire una corretta esecuzione dei lavori e la giusta professionalità.
La SOA, una volta ottenuta, non è valida a tempo indeterminato ma va rinnovata ogni 3 anni per cui è fondamentale verificare che quella a cui ci si rivolge sia ancora valida (pena la perdita di diritto al Superbonus).
Quali sono i casi in cui la SOA non è obbligatoria?
Dal momento che la norma che introduce l’obbligo di SOA per i lavori legati al Superbonus (ma anche al Bonus ristrutturazione, all’Ecobonus e al Sisma bonus) è arrivata da poco, ci sono dei casi in cui è stato precisato che non è necessaria. Il primo riguarda l’importo dei lavori da eseguire: nel caso questo sia inferiore a 516.000 €, al momento, non vige l’obbligo.
Dal momento che non esiste retroattività in questa norma, non vi sono obblighi se i cantieri sono già in corso e se i contratti sono stati siglati prima del 21 maggio 2022.