La direttiva case green ci costerà cara? Spunta un aiuto inatteso

Autore:
Patrizia Maimone
  • Dott. in Informatica

La cosiddetta Direttiva Case Green parla chiaro: obbligatorio l’adeguamento energetico degli edifici, in Unione Europea, entro il 2033. Un salto di classe che costerà caro ma per il quale è stata pensata una misura ad hoc, il mutuo green. Scopriamo di cosa si tratta.

Classi energetiche casa
Photo by OpenClipart-Vectors – Pixabay

Il Parlamento Europeo ha approvato provvisoriamente, ormai da alcune settimane, la cosiddetta Direttiva Case Green che obbliga a lavori di riqualificazione per il miglioramento della classe energetica degli immobili. Questo vale sull’intero territorio della Comunità Europea. In particolare, tutti gli edifici dovranno raggiungere, entro il 2030, la classe energetica E ed entro il 2033 (quindi dopo soli 3 anni) la classe D. L’obiettivo molto ambizioso, poi, è quello di raggiungere il livello zero emissioni entro e non oltre il 2050.

Sicuramente un traguardo molto ambizioso da raggiungere e ritenuto, per molti versi e in diversi Paesi, in primis in Italia, impossibile. La motivazione è chiara: oltre il 60% del patrimonio immobiliare del Bel Paese sarebbe soggetto ad obbligo di riqualificazione con costi ingentissimi che andrebbero ad impattare su tutti i proprietari. E proprio pensando ad un aiuto in questo senso, si inizia a parlare con sempre maggiore insistenza del cosiddetto mutuo green, ovvero mutuo verde. Di cosa si tratta? Come funziona? Quali sono gli eventuali vantaggi nello sceglierlo? Vale indubbiamente la pena fare chiarezza in merito.

Mutuo green: cos’è e come funziona per la Direttiva Case Green

Monete, sveglia e modello di casa
Photo by nattanan23 – Pixabay

Il mutuo green altri non è che un’opportunità fornita a tutti i proprietari degli edifici che, entro il 2033, dovranno adeguare il loro immobile alla Direttiva Case Green raggiungendo la classe energetica D. Si tratta, in sostanza, di un prestito ipotecario che può essere richiesto a qualunque istituto bancario con cui poter acquistare una classe già appartenente ad una classe alta o, in alternativa, ristrutturarne una che ha bisogno di adeguamento. onostante si tratti di un mutuo, pare proprio che sarà una soluzione che porterà diversi vantaggi a chi lo sceglierà. Tra tutti segnaliamo il tasso d’interesse che sarà molto più basso rispetto alle altre tipologie di mutuo.

Possibili, poi, anche diverse detrazioni fiscali. A proposito di vantaggi, una recente indagine sottolinea come in 20 anni, se l’immobile scelto si trova nelle classi A o B, si può avere una riduzione sui tassi d’interesse medi pari allo 0,10%. Il risultato? Un risparmio di ben 1.440 €. Una soluzione, quindi, da prendere in considerazione, specie se la norma in questione proseguirà il suo cammino verso l’approvazione definitiva.

Quanto ci costerà l’adeguamento alla direttiva?

Il paventato obbligo di adeguamento alla nuova Direttiva Case Green ha messo in allarme milioni di famiglie, sia in Italia che nel resto della Comunità Europea. La domanda che più ci si pone riguarda proprio i costi che dovremo sostenere per metterci in regola che, diciamolo, non sono affatto piccoli. Non esiste attualmente una risposta universale ma, in media, per un appartamento degli anni Ottanta, da 100 mq e in classe G (come buona parte degli edifici italiani) occorreranno 60.000 € (ecco il nostro approfondimento sui costi della direttiva su ogni famiglia italiana). Circa la metà di questa spesa sarà legata ai lavori di coibentazione.

Occhio, poi, alla questione caldaie. Dal 2024 sarà vietato installarle se alimentate da combustibili fossili. Si dovrà sostituirle con impianti fotovoltaici. Spese che si andranno ad aggiungere a quelle finora esplicate.