Ecobonus 110%: scopri le opportunità per ristrutturare gratis

Autore:
Maria Teresa Moschillo
  • Dott. in Editoria

Guida al nuovo Superbonus 110% (o Ecobonus 110%) previsto dal Decreto Rilancio: chi può usufruirne, cos’è, quali sono gli interventi che rientrano nelle agevolazioni fiscali, come richiederlo e le ultime notizie sulla proroga al 2023 per ristrutturare casa gratis.

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Specialmente in tempi di crisi economica, anche in relazione all’emergenza Covid-19, è importante non fermare il processo di riqualificazione energetica in campo edile. Per questo, il nuovo Decreto Rilancio ha introdotto il cosiddetto Superbonus 110%, attuabile ai già vigenti Ecobonus e Sismabonus e prorogato fino al 2023.

Di che si tratta? Di una detrazione del 110% sulle spese per la realizzazione di interventi di isolamento termico, sostituzione e riqualificazione di impianti di climatizzazione e riduzione del rischio sismico. Si parla, in ciascuno di questi casi, di interventi su immobili già esistenti e dotati di un impianto di climatizzazione funzionante (o comunque riattivabile).

In sostanza, questi incentivi agevolano tutte le grosse operazioni che migliorano le prestazioni termiche di un edificio e ne riducono il rischio sismico. Tutto questo seguendo una regolamentazione precisa disposta dall’Agenzia delle Entrate.

Scopriamo nel dettaglio chi può usufruirne, quali sono gli interventi di ristrutturazione inclusi e tutte le ultime novità circa la proroga delle scadenze e l’introduzione della cessione del credito.

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Ecobonus 110%: cos’è

Con Ecobonus 110% si fa riferimento a nuove misure che si aggiungono alle detrazioni già vigenti per interventi di recupero del patrimonio edilizio, in particolar modo per quanto compete la riqualificazione energetica degli edifici. Attenzione: ricordiamo che si parla sempre di ristrutturazione e riqualificazione di edifici già esistenti. Queste detrazioni non riguardano la costruzione di nuovi immobili.

Tali misure fanno riferimento al Superbonus 110%, previsto dal recente Decreto Rilancio che porta al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute per interventi nell’ambito dell’efficienza energetica (Ecobonus, appunto), ma anche per interventi antisismici (Sismabonus).

Sono tante le novità disposte dall’Agenzia delle Entrate. Per esempio, è prevista la possibilità di scegliere in alternativa alla fruizione diretta un contributo anticipato, uno sconto dai fornitori di beni o servizi impegnati nei lavori. Un’altra alternativa molto interessante è la cessione del credito corrispondente alla detrazione.

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Proroga dell’Ecobonus 110% al 2023: proroga

Prima ancora di parlare di questo bonus in maniera dettagliata, bisogna essere certi delle date fondamentali di quando questo bonus è attivo o meno e qui troverete tutte le risposte.

Per quanto riguarda le abitazioni unifamiliari e le unità immobiliari indipendenti all’interno di edifici plurifamiliari, la detrazione del 110% è disponibile solo se le spese sono state effettuate entro il 31 marzo 2023 e se, entro il 30 settembre 2022, almeno il 30% dei lavori complessivi è stato completato (SAL 30%). Si noti che questo requisito del 30% deve essere verificato rispetto ai lavori complessivi, anche non 110%.

Per quanto riguarda gli edifici condominiali, le cose sono un po’ più complesse. In seguito alle recenti novità introdotte dalla Legge di conversione del DL Aiuti, la detrazione per gli interventi effettuati dai condomini e dalle ONLUS spetta per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025. La detrazione sarà:

  • del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022,
  • del 90% per le spese sostenute nel 2023,
  • del 70% per le spese sostenute nel 2024,
  • del 65% per le spese sostenute nel 2025.

Questa è una sintesi della situazione attuale per i lavori condominiali, che sarà ufficializzata a breve sulla Gazzetta Ufficiale.

Chi può usufruirne

Il Superbonus 110% – e, di conseguenza, tutte le detrazioni previste per Ecobonus e Sismabonus secondo le nuove disposizioni – può essere richiesto da:

  • condomini
  • persone fisiche che possiedono o detengono l’immobile in questione
  • Istituti Autonomi Case Popolari e cooperative di abitazione a proprietà indivisa
  • ONLUS 
  • associazioni e società sportive dilettantistiche
  • soggetti IRES (società di capitali, enti pubblici ed enti privati), ma solo per la partecipazione alle spese per interventi trainanti su parti comuni in condomini

Possono usufruirne le partite IVA?

Certo, anche le aziende che effettuano interventi di riqualificazione energetica sulle proprie sedi o sugli immobili utilizzati per l’attività possono accedere a questo incentivo. L’ecobonus 110% per le partite IVA consiste in un credito d’imposta che può essere utilizzato per compensare le imposte da pagare in futuro. Per comprendere a pieno il funzionamento puoi approfondire la tematica all’articolo Ecobonus, aziende e partita iva possono sfruttarlo?

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Cosa rientra nel Superbonus 110%

Come anticipato, il Superbonus 110% riguarda tutti quegli interventi di riqualificazione degli edifici già previsti dall’Ecobonus e dal Sismabonus. Gli interventi si dividono in due categorie: i trainanti e gli aggiuntivi.

Partiamo dagli interventi trainanti o principali. Nel dettaglio, rientrano nel Superbonus 110% i seguenti interventi:

  • isolamento termico degli edifici (es. cappotto termico, isolamento del tetto)
  • sostituzione impianti di riscaldamento o climatizzazione sulle parti comuni (nei condomini)
  • sostituzione impianti di riscaldamento o climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o su edifici plurifamiliari indipendenti
  • interventi antisismici (solo per edifici che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 o 3)

Ma nello specifico è possibile effettuare lavori anche per la casa al mare ed ottenere dei vantaggi anche se queste ultime possono essere potenzialmente da investimento.

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Per interventi aggiuntivi, che se effettuati in concomitanza con quelli trainanti rientrano comunque nell’Ecobonus, si intendono invece:

Difatti recentemente, l’ecobonus 110% è stato esteso anche alle colonnine di ricarica elettriche, permettendo ai proprietari di veicoli elettrici di usufruire di questo incentivo per l’acquisto e l’installazione di una stazione di ricarica presso il proprio domicilio. Questo ha rappresentato un ulteriore passo verso la diffusione della mobilità elettrica e la riduzione delle emissioni inquinanti.

Oltre alle classiche soluzioni come l’installazione di pannelli solari o la sostituzione di vecchi impianti con soluzioni più efficienti, questo bonus è stato esteso anche alla domotica. Ciò significa che è possibile ottenere un contributo per l’acquisto e l’installazione di sistemi di automazione per la gestione della casa, come ad esempio termostati intelligenti, sistemi di illuminazione a risparmio energetico e sensori di movimento.

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Per ottenere la detrazione del 110% con il nuovo Ecobonus è fondamentale che gli interventi assicurino il miglioramento di almeno 2 classi energetiche (ad esempio, dalla D alla B). Se ciò non si verifica, bisogna comunque conseguire il passaggio alla classe energetica più alta. Il passaggio di classe va dimostrato. Come?

Mediante attestato di prestazione energetica (APE) prima e dopo gli interventi, rilasciato ovviamente da un tecnico abilitato a garanzia di rispetto dei requisiti e congruità delle spese sostenute. Ciò vale anche per il Sismabonus. Occorre che gli interventi vengano ponderati, realizzati e asseverati da professionisti della progettazione strutturale e nel collaudo statico.

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Come funziona: esempio pratico

Ecobonus 110% è, come il nome stesso suggerisce, una detrazione del 110% nel caso specifico sulle spese sostenute in campi di riqualificazione energetica e antisismica. Questa viene ripartita in 5 rate di pari importo.

Facciamo un esempio pratico: su una spesa di €10.000 si ottengono €11.000 di detrazione. Questa cifra sarà corrisposta in 5 rate da €2.220 annui, da recuperare nelle 5 dichiarazioni dei redditi presentate dopo l’esecuzione dei lavori.

In ogni caso questo incentivo consiste in un credito d’imposta che può essere utilizzato per compensare le imposte da pagare in futuro. Tuttavia, non tutti i contribuenti possono usufruire di questo incentivo in modo diretto. Una delle modalità per accedere all’ecobonus 110% è quella di cedere il credito d’imposta alla banca che ha erogato il finanziamento per i lavori di riqualificazione energetica. In questo modo, la banca utilizza il credito d’imposta per compensare le imposte che il contribuente deve pagare, offrendo così un notevole vantaggio economico. Questa modalità di accesso all’ecobonus 110% è molto vantaggiosa perché permette di ottenere una riduzione del costo dei lavori, senza dover attendere il rimborso delle imposte da parte del fisco.

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Come richiedere l’Ecobonus 110%

A questo punto, cerchiamo di capire come ottenere la detrazione del 110%. Come abbiamo anticipato, non tutti i lavori di riqualificazione energetica o antisismici si qualificano automaticamente per le detrazioni. Un ruolo fondamentale, in questo caso, è rivestito dalla consulenza di professionisti qualificati che, incaricati dei lavori, prima di tutto stilano un preventivo ed effettuano una valutazione globale dell’edificio.

Ricordiamo che i tecnici che rilasciano attestazioni e asseverazioni fasulle o irregolari sono soggetti a sanzioni da €2.000 a €15.000 e che, in tal caso, ogni beneficio fiscale decade.

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Gli step da seguire per usufruire dell’Ecobonus 110% – o, più in generale, il Superbonus – sono:

  • pagare i lavori/interventi con bonifico bancario o postale parlante, dal quale risultino causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione e partita Iva del destinatario del pagamento
  • depositare in comune la relazione tecnica dell’intervento qualora sia prevista
  • procurarsi l’attestato di prestazione energetica (APE) pre e post lavori, rilasciato dal professionista a cui ci si è rivolti
  • entro 90 giorni dalla fine dei lavori, trasmettere telematicamente ad Enea (Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica) i dati per la compilazione della scheda descrittiva ricavati dall’APE e quelli per la scheda informativa circa immobili coinvolti, beneficiari e costi

Se non avete ancora compreso a pieno tutto, ecco qui un approfondimento per tutti i documenti per accedere al rimborso.

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Alla fine dei lavori, infatti, oppure per ogni step di avanzamento dei lavori pari ad almeno il 30% del valore complessivo del preventivo, il tecnico rilascia l’asseverazione per Ecobonus e Sismabonus. L’asseverazione va predisposta online sul sito Enea e trasmessa dal tecnico entro 90 giorni dal termine dei lavori.

Quest’ultimo è tenuto anche ad allegare una copia della dichiarazione del massimale della polizza di assicurazione – sottoscritta a garanzia dei propri clienti e dello Stato per eventuale risarcimento danni provocati dalle prestazioni – e una copia del suo documento di identità.

Ecobonus 110% cessione del credito: come funziona

Una delle più importanti novità previste dal Superbonus 110% è la possibilità di cessione del credito. Ci sono, infatti, ben 2 alternative alla detrazione fiscale del 110% dei lavori, entrambe relative alla cessione del credito:

  • cessione della detrazione fiscale all’impresa che ha effettuato i lavori (il cliente riceve uno sconto in fattura del 100% delle spese sostenute)
  • cessione del credito d’imposta corrispondente alla detrazione a un istituto di credito o a intermediari finanziari (con facoltà di successive cessioni)

Per accedere alla cessione del credito occorre rivolgersi a un CAF o a un professionista abilitato (commercialista, consulente del lavoro) per ottenere un visto di conformità. Inoltre, la cessione del credito va sempre comunicata all’Agenzia delle Entrate tramite intermediario abilitato oppure compilando modulo online disponibile sul sito.

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La cessione del credito e lo sconto in fattura saranno disponibili per tutto il 2021 per i seguenti tipi di interventi, anche se svincolati dal Superbonus:

  • interventi di ristrutturazione edilizia
  • riqualificazione energetica
  • interventi antisismici
  • rifacimento facciate
  • installazione impianti fotovoltaici
  • installazione colonnine di ricarica per veicoli elettrici