Ecobonus 110% impianto di riscaldamento: come rinnovarlo gratis
Di tutti i bonus realizzati dal Governo Italiano, l’Ecobonus 110% è quello più utilizzato dai contribuenti. Grazie a questo è infatti possibile ristrutturare l’intero impianto di riscaldamento. Ma come funziona? In che modo è possibile accedervi? Rispondiamo a tutte le domande in questo articolo.
Riqualificare e modernizzare la propria abitazione è ancora più semplice grazie a diversi bonus previsti dal Governo Italiano. Di questi l’Ecobonus 110% il più utilizzato grazie alla possibilità di poter rinnovare diversi impianti come quello di riscaldamento in modo completamente gratuito.
La finalità di questo bonus previsto dal Decreto Rilancio 2020, e rinnovato anche per questo anno solare, è quella di spingere verso una maggiore consapevolezza della sostenibilità e una minore quantità di emissioni di anidride carbonica, dovuta agli impianti di riscaldamento e raffreddamento ormai obsoleti. A tal fine è prevista anche una coibentazione degli appartamenti finalizzata una minore dispersione della stessa.
Grazie all’Ecobonus 110% quindi è possibile modernizzare l’impianto di riscaldamento usufruendo degli incentivi. Ricordiamo infatti che questi impianti, soprattutto i più moderni, sono tra i più onerosi in termini di acquisto, ma al tempo stesso consentono un notevole risparmio sulle bollette a lungo termine.
Vediamo quindi insieme come accedere all’Ecobonus e soprattutto come cambiare l’impianto di riscaldamento in modo completamente gratuito.
1. Requisiti necessari
Per ottenere il sistema di riscaldamento in modo completamente gratuito attraverso l’Ecobonus 110%, è necessario che quello che intendiamo installare presenti una serie di requisiti. Proprio come vuole il principio del Superbonus, il fine dell’incentivo è quello di aumentare la classe energetica dell’immobile anche attraverso i sistemi in esso contenuti.
A questo scopo la sostituzione o il rifacimento dell’impianto, per essere in linea con la detrazione del 110% richiede come requisiti:
- che l’immobile abbia già un impianto di riscaldamento, anche non usabile che possa essere riattivato in caso di manutenzione;
- il miglioramento di almeno due classi energetiche certificabili attraverso l’APE. È sufficiente anche una sola classe.
Il rifacimento dell’impianto di riscaldamento rientra tra i lavori trainati del miglioramento energetico voluto dal Superbonus 110% e per questo motivo consente lo sgravio degli interventi.
2. Impianti ammessi
Come abbiamo già anticipato, al fine di ottenere lo sgravio fiscale previsto dall’Ecobonus 110%, è necessario che gli impianti rispondano alla prerogativa di aumentare la classe energetica dell’appartamento, quindi è fondamentale installare determinate tipologie che consentano l’attuazione del bonus.
I vecchi sistemi di riscaldamento sono infatti inquinanti in quanto tendono a disperdere il calore a causa delle prestazioni molto basse. Ciò comporta anche un aumento delle bollette ai contribuenti. Proprio per questo motivo con l’Ecobonus 110% è possibile sostituire la vecchia caldaia con un modello più moderno e in linea con l’ottica di sostenibilità voluta dagli incentivi.
I modelli di caldaie ammesse al fine della detrazione sono quindi quelli:
- a biomassa, dove il calore deriva dalla combustione della biomassa con un risparmio considerevole;
- a condensazione, che non disperde il calore generato, ma trattiene la condensa per utilizzarla finché non si raffredda e viene espulsa;
- pompa di calore, il modello più eco-sostenibile, che sfrutta la temperatura esterna per il suo funzionamento;
- ibride, ovvero a condensazione e a pompa di calore.
Le caratteristiche di ognuno di questi modelli consentono di migliorare il sistema di riscaldamento e soprattutto di risparmiare in modo notevole sui consumi.
3. Spesa massima consentita
Quando desideriamo accedere alle detrazioni relative all’Ecobonus 110% per il rifacimento del riscaldamento energetico, è necessario sapere qual è l’importo massimo che possiamo ottenere. Il bonus prevede infatti tre differenti tipologie di spesa da adottare sulla base dell’immobile posseduto.
Nello specifico sono previsti massimali di spesa pari a:
- 30.000€ per unità indipendenti o immobili unifamiliari;
- 20.000€ per ogni appartamento di un condominio che conti fino a 8 unità immobiliari;
- 15.000€ per ogni unità abitativa di condomini composti da più di 8 unità abitative.
La spesa è da intendersi solo relativamente all’impianto di riscaldamento. Se infatti si desidera accedere in modo completo all’Ecobonus 110%, operando quindi anche gli altri interventi finalizzati all’efficientamento della propria unità abitativa, questi saliranno sulla base delle diverse tipologie di appartamento.
4. Tempistiche
Grazie al nuovo Decreto Bilancio, il Governo Italiano ha previsto un aumento delle tempistiche relative all’accesso delle detrazioni fiscali dell’Ecobonus 110% per il rimodernamento dell’impianto di riscaldamento. Queste sono state prorogate anche per i prossimi anni, ma con determinate limitazioni che non consentiranno più uno sgravio totale dei lavori.
È quindi fondamentale rispettare i termini che consentano di accedere allo stesso. Nello specifico i lavori di rimodernamento devono essere effettuati nel periodo di tempo compreso tra il 1 luglio 2020 e il 31 dicembre 2023. Dal 2024 infatti l’aliquota scenderà al 70% per passare poi al 65% nel 2025.
5. Detrazioni e documentazione da presentare
Per ottenere la detrazione dell’Ecobonus 110% è necessario presentare tutta la documentazione relativa ai lavori effettuati per il rimodernamento dell’impianto di riscaldamento.
Fondamentale è quindi conservare tutte le ricevute relative all’acquisto della caldaia, che deve avvenire esclusivamente per vie tracciabili, dunque non con assegno bancario e contanti. Anche il trasporto e il montaggio della stessa devono essere certificati con relativa documentazione che sarà poi allegata alla richiesta.
Dopo aver affrontato le spese nel periodo prestabilito si avranno tre possibilità per accedere alle detrazioni del Superbonus, ovvero:
- la detrazione del 110% dell’importo speso suddiviso in eguali rate di 5 anni o 4 a partire dal 2022;
- la cessione del credito fino al 110% dell’importo sostenuto ad un istituto bancario o postale;
- lo sconto immediato in fattura fino a 100% all’azienda che ha effettuato i lavori.
Ecobonus 110%: aggiornamenti e guida dalla A alla Z
Per le abitazioni unifamiliari e le unità immobiliari all’interno di edifici plurifamiliari, è possibile ottenere la detrazione del 110% solo se le spese sono state sostenute entro il 31 marzo 2023 e se almeno il 30% dei lavori necessari sono stati completati entro il 30 settembre 2022. Questo requisito del 30% riguarda anche lavori non coperti dall’ecobonus.
Per quanto riguarda i lavori in condominio, la situazione è più complessa. A seguito di recenti cambiamenti nella legge, la detrazione per i lavori effettuati dai condomini e dalle ONLUS è valida per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025. La detrazione sarà:
- Del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022,
- Del 90% per le spese sostenute nel 2023,
- Del 70% per le spese sostenute nel 2024,
- Del 65% per le spese sostenute nel 2025.
Queste modifiche saranno presto pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale.
Certamente l’articolo presente è già ben strutturato e di sicuro interesse per gli interessati, ma per chi vuole approfondire la tematica abbiamo il nostro articolo guida comprendente tutti gli ultimi aggiornamenti del bonus ed in particolare tutti gli approfondimenti utili a risolvere ogni vostro dubbio, riguardo la proroga, chi può usufruirne, in dettaglio su cosa rientra nell’ecobonus e superbonus e tanto altro per ristrutturare casa gratis grazie all’ecobonus 110%.