Condono edilizio 2023: arriverà davvero?
Come funziona il condono edilizio 2023? Di che cosa si tratta e in che modo permette di revisionare le presunte irregolarità all’interno dell’abitazione? Al fine di non incorrere in una denuncia per abuso edilizio per lavori eseguiti non rispettando le normative vigenti è possibile attendere il condono edilizio e sanare queste presunte irregolarità. Scopriamo di più.

Magari eravate inconsapevoli di averlo commesso, si è trattato di una disattenzione oppure è parte integrante di una eredità e ve lo trovate già fatto.
Stiamo parlando dell’abuso edilizio, un illecito che consiste nella realizzazione di un determinato intervento edile senza richiedere i permessi e le licenze necessarie, per qualunque tipo di motivo. Attualmente, si procede attraverso il condono edilizio o la sanatoria.
Il condono edilizio viene concesso dal Parlamento in quanto è una legge particolare, con valenza a tempo determinato, che permette attraverso delle modalità ben precise di mettersi in regola gli illeciti edilizi, nonostante la mancanza di permessi, ad esempio per un ampliamento.
Ma quand’è che si parla di abuso edilizio e soprattutto quando ci sarà un nuovo condono? Ecco tutto quello che c’è da sapere riguardo il condono edilizio 2023 ultime novità e soprattutto la differenza tra sanatoria e condono, in modo da non perdere tempo dietro a una pratica sbagliata ed onerosa.
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Condono edilizio e abuso edilizio

Partiamo dal comprendere le definizioni in modo da non incorrere in ulteriori problemi. Con il termine abuso edilizio si definisce un illecito avvenuto tramite la realizzazione di un qualsiasi intervento edilizio, consapevole o inconsapevole.
Il suddetto intervento non verrà quindi eseguito con i permessi e le autorizzazioni necessarie da parte del Comune o di altri enti senza tener conto se sia un’opera di grandi o piccole dimensioni, in quanto è comunque considerato un reato.
Ma secondo la legge, ogni cittadino potrà sanarlo corrispondendo allo Stato una somma di denaro. Praticamente, si incorre in questo illecito se l’intervento non viene indicato sulla planimetria di un edificio o comunque non viene documentato. Anche eventuali errori saranno considerati abuso.
Condono edilizio: che cos’è e come funziona

Il condono edilizio è un’ordinanza statale che permette ai cittadini di sanare una posizione irregolare e usufruire della cancellazione, completa o parziale, della relativa multa o sanzione.
Per dare il via a questa misura particolare, ci vuole l’approvazione di una legge temporanea. Ecco spiegato per quale motivo non ci sono sempre i condoni edilizi. L’ultimo è stato nel 2003.
La ragione che spinge lo Stato a condonare degli abusi edilizi è una situazione di deficit delle casse pubbliche. Le entrate da condono rappresentano somme di denaro extra per poter sopperire a questa mancanza.
Condono edilizio e sanatoria: la differenza

Non bisogna confondere il condono con la sanatoria edilizia. Entrambi sono misure volte a sanare una situazione di irregolarità.
Però, il condono ha la caratteristica di essere straordinario e di durata temporale limitata. Oltre la scadenza entro cui presentare la domanda, infatti, non sarà possibile regolare la posizione.
La sanatoria, chiamata anche accertamento di conformità, è una misura ordinaria sempre vigente in quanto prevista e sancita a norma di legge, per sanare delle irregolarità riguardanti le procedure.
Però, per regolarizzare la posizione, la sanatoria prevede delle condizioni specifiche quali:
- Doppia conformità agli strumenti urbanistici;
- Assenza di contrasto con gli strumenti urbanistici.
Condono edilizio: come fare richiesta

Trattandosi di una normativa a carattere nazionale, nella stesura della Legge il Governo sono indicate anche le modalità di gestione della richiesta e della successiva pratica. Regioni e Comuni, con i loro piani regolatori, dovranno interessarsi a definire le modalità per redigere le varie pratiche.
Al fine di accedere al condono edilizio, si richiede la compilazione di un apposito documento, da integrare con mappe e fotografie. Una volta compilato e integrato, sarà da consegnare agli Uffici Tecnici del Comune in cui è sito l’immobile interessato.
Poi, di solito viene richiesta una relazione tecnica di un professionista (geometra, architetto o ingegnere civile).
Nel caso vorreste vedere a che punto sia una pratica di condono, richiedere informazioni sullo stato di lavorazione della stessa o altro, occorrerà presentarsi presso l’Ufficio competente con la documentazione relativa alla domanda.
Potrebbe essere che l’ufficio competente possa mettere a disposizione un numero di telefono o un sito Internet, in modo da controllare il tutto in via telematica tramite SPID.
Cosa si può regolarizzare con il condono edilizio

Sarà il legislatore a definire l’oggetto specifico del condono. Potrebbero essere le opere realizzate per volumi maggiori di quelli consentiti, edifici realizzati in aree non edificabili, costruzioni eseguite in violazione delle norme sulle distanze e così via.
Il condono edilizio non può però essere concesso in tutte le situazioni. Esistono infatti casi in cui non è comunque possibile sanare la propria posizione, come ad esempio nel caso di immobili costruiti in luoghi con difficoltà ambientali e per i quali non può essere applicata la sanatoria.
Anche questo vincolo ha però un limite, in quanto non si verifica in circostanza specifiche come:
- in caso di costruzioni realizzate precedentemente al vincolo;
- opere realizzate senza un titolo ma rispettose delle normative vigenti;
- in caso di costruzioni concesse alle Autorità;
- con lavori minori che non prevedano un ampliamento della superficie.
Durante l’anno in corso, è possibile che venga aggiunta al condono edilizio anche la denuncia di interventi riguardante la forma catastale.
Condono edilizio: quanto costa

Dopo aver appreso le nozioni base e le modalità di richiesta del condono edilizio sorge lecita una domanda: quali sono i costi e le cifre?
Di solito, l’oblazione varia dai 60 ai 150 € per metro quadro, ma dipende dalla tipologia dell’abuso. Si fa presente che i cosiddetti oneri concessori vanno versati in anticipo al Comune.
Inoltre, bisogna rispettare i criteri indicati nell’allegato del provvedimento.
Condono edilizio: le date

Fino ad ora, storicamente, questa situazione si è verificata solo in 3 occasioni:
- Primo condono legalizzato tramite legge n. 47 del 1985;
- Secondo condono legale, legge 724 del 1994;
- Terzo condono grazie alla legge n. 326 del 2003.
Questo sarebbe pertanto il quarto condono, qualora venga approvata la legge relativa.
Ad oggi, non ci sono ancora comunicazioni ufficiali sul nuovo condono edilizio in merito a date e modalità, ma ci sono voci che possa verificarsi nel corso del 2023. Diciamo pure che le vicende sanitarie e politiche stanno rallentando di molto la discussione e la decisione finale.
Non resta che monitorare il sito del Ministero delle Finanze o i siti del proprio Comune o di quello in cui è sito l’immobile, per non trovarsi comunque impreparati.