Caos Superbonus: nascono gli speculatori della cessione del credito

Autore:
Patrizia Maimone
  • Dott. in Informatica

È caos totale attorno al tema Superbonus a causa del blocco della cessione dei crediti. Eppure esiste una categoria che sta traendo grossi benefìci da tutto questo: gli speculatori. Fenomeno che, tra l’altro, è in crescita e al quale bisognerebbe dare uno stop molto in fretta.

banconote euro
Autore: angelolucas / Pixabay

Era molto più che prevedibile che anche attorno al caos che si è creato attorno al Superbonus ci sarebbe stato qualcuno che ne avrebbe approfittato. A servire l’occasione su un piatto d’argento ai cosiddetti speculatori della cessione del credito è stato proprio il Decreto 11/2023.

Questo, difatti, ha bloccato la possibilità di utilizzare cessione del credito e sconto in fattura per tutti i bonus edilizi, Superbonus in testa.

È così che diversi intermediari finanziari si sono fatti avanti e stanno approfittando abbondantemente della situazione di ansia e preoccupazione. La speculazione avviene ad interessi altissimi mediante i quali queste “società” sono disposte ad accollarsi i crediti fiscali delle imprese che, giunte a questo punto, non possono più cederli alle banche.

I numeri, poi, sono impressionanti ed è anche per questo che si auspica, in tempi brevissimi, un intervento risolutivo da parte del Governo Meloni (magari con la compensazione con F24).

Gli speculatori del Superbonus: quando al peggio non c’è mai fine

dollaro conteso
Autore: LillyCantabile / Pixabay

Quale impresa si sognerebbe mai di cedere i propri crediti a fronte di un interesse dovuto che va da un minimo del 30 ad un massimo del 50%? In momenti normali sicuramente nessuna dato che l’operazione in questione risulta molto onerosa.

Eppure, adesso che il Superbonus è letteralmente nel pallone, molte imprese si trovano con l’acqua alla gola. L’incubo di mancanza di liquidità ha portato tante aziende a rivolgersi, in questi giorni di confusione, agli speculatori del Superbonus. Intermediari finanziari che si accollano i loro crediti a fronte di interessi corrisposti che possono sfiorare, come anticipato, il 50% del totale: un vero e proprio salasso!

Tali intermediari agiscono per conto di altri soggetti e utilizzano tassi che si possono definire da usura, dal momento che ricoprirebbero il 60% dei crediti fiscali riconosciuti dal Superbonus.

Ad essere coinvolte sono solo le aziende dal momento che questi “speculatori” non trattano con i privati e, in ogni caso, mai per cessioni del credito di importi inferiori a 100.000 €. Oltre agli interessi, poi, le società richiedono anche il pagamento dei diritti di intermediazione, stimati al 2% del totale.

Stop definitivo alla favola del Superbonus?

Il Superbonus, così com’era partito, era una vera e propria manna dal cielo per tutti coloro che avevano in mente di effettuare lavori di ristrutturazione della casa. L’idea di farlo recuperando il 110% di quanto speso ha allettato molti. Ai tempi del lancio, era il lontano 19 maggio 2020, le banche lottavano tra loro per riuscire ad avere questi crediti, anche perché i tassi, in quel momento, erano praticamente nulli.

E poi sono iniziate le truffe, ed i bonus casa ne hanno viste di tutti i colori con un “giro d’affari” di circa 8 miliardi di euro. Adesso, difatti, il Superbonus viene visto come qualcosa che non conviene più! Insomma, un settore da rivedere per intero ma che, come sostenuto da più parti, non può rimanere fermo ancora a lungo perché i rischi, per molte imprese, sono enormi: e l’usura non è la soluzione al problema!