Bonus sicurezza 2023: tutti i lavori che puoi fare per proteggere la tua casa

Autore:
Davide Bernasconi
  • Dott. in Economia e Commercio

Proteggere casa nel 2023 potrebbe costarti molto meno: scopri il bonus sicurezza e cosa puoi fare per rendere il tuo appartamento il tuo luogo più sicuro dagli intrusi.

Photo by ElasticComputeFarm – Pixabay

Una delle più interessanti agevolazioni fiscali rivolte alle famiglie italiane riguarda la protezione della propria casa dall’intrusione di estranei. Sotto la voce Bonus sicurezza, rientrano tutti quegli interventi atti a favorire l’installazione o la modernizzazione degli impianti di sicurezza come la videosorveglianza.

Prorogata fino al 31 dicembre 2024, entriamo nello specifico per conoscere meglio la detrazione del 50% prevista.

Bonus sicurezza 2023: come funziona

L’agevolazione fiscale riguarda l’installazione di sistemi di allarmi, antifurti e videosorveglianza con un massimo di spesa ammesso di €96.000.

In un contesto più ampio di messa in sicurezza dell’immobile sono previsti, tra i lavori del bonus, anche quelli relativi alle aree attigue all’abitazione.

Chi può chiedere il bonus

La richiesta può essere fatta da tutti i soggetti che effettuano la dichiarazione dei redditi in Italia, sia come persone fisiche che titolari di Partita IVA, purché proprietari dell’immobile dove verranno effettuati i lavori.

Le altre categorie di persone sono:

  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione)
  • in affitto o con contratto di comodato gratuito
  • familiari conviventi del proprietario dell’immobile
  • imprenditori individuali, società semplici o società in nome collettivo.

Quali opere sono ammesse

La normativa prevede che sono valide per il bonus le installazioni di:

  • porte blindate
  • sistemi di allarme
  • impianti antifurto e impianti antintrusione
  • sistemi di videosorveglianza professionale a circuito chiuso (TVCC)
  • impianto rilevazione incendi e impianti evacuazioni e controllo fumi
  • sistemi controllo degli accessi e dispositivi per la protezione da allagamenti e fughe di gas
  • sistema nebbiogeno.

Possono essere detratti anche i costi sostenuti per perizie pre-installazioni, spese di progettazione e oneri e tributi necessari.

Esse devono essere tutte spese documentate, quindi riportate al dettaglio sulla fattura con tutti gli estremi del contribuente e della ditta qualificata addetta all’esecuzione di questi lavori e perizie.

Sono previsti all’interno del bonus anche lavori di rifacimento della recinzione del perimetro circostante l’abitazione, i parcheggi, le aree di sosta o le aree di accesso secondarie connesse all’edificio da sorvegliare.

Detrazione in dichiarazione

Il bonus consente di portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi il 50% della spesa sostenuta. La detrazione avviene in 10 anni, in rate di uguale importo.

Esempio: se abbiamo speso 30.000 euro per l’intervento, potremmo detrarre €15.000 (il 50% dell’importo complessivo). La detrazione sarà pari a €1.500 per 10 anni consecutivi.

Come pagare

Obbligatorio effettuare il pagamento con bonifico parlante, postale o bancario, recante:

  1. causale del versamento, con riferimento alla relativa norma di legge;
  2. numero, data ed importo della fattura (o relative date, in caso di interventi diversi);
  3. codice fiscale di chi vorrebbe beneficiare della detrazione;
  4. codice fiscale o numero di Partita IVA del beneficiario del pagamento.

Al momento in cui andremo dal commercialista o al CAF a portare la documentazione, dovremo allegare anche i dati catastali dell’immobile ammesso al beneficio, oltre al titolo (contratto, rogito, comodato) che attesta il possesso dell’abitazione.