Bonus Idrico: le novità del 2023 da non perdere
All’interno del panorama delle agevolazioni pensate per chi effettua interventi migliorativi di vario tipo nella propria casa, vi è anche il Bonus Idrico, confermato anche per il 2023, dopo il riscontro ottenuto con la versione 2022. Grazie a questo è possibile ottenere un rimborso al massimo di 1.000 € a seguito di installazione di sanitari e rubinetteria con portate d’acqua limitate e, quindi, favorevoli ad un cospicuo risparmio d’acqua. Come funziona? Quali sono le spese ammesse? E come si effettua la richiesta?

Il Bonus Idrico torna anche nel 2023 per consentire, a chi sostituisce sanitari acquistando modelli a scarico ridotto o rubinetti e colonne doccia a flussi d’acqua ridotti di poter ottenere un rimborso fino ad un massimo di 1.000 € sulla spesa effettuata.
Benché il Governo non abbia ancora chiarito da quando sarà possibile ottenere i rimborsi per questo nuovo bonus, è auspicabile che nell’arco di un paio di settimane al massimo si verrà a conoscenza di tutti i dettagli possibili, dei quali vi aggiorneremo senza alcun dubbio!
Nel frattempo, è importante sapere come sarà strutturata quest’agevolazione nell’anno in corso, per comprendere anche quali sono (se esistono) le principali differenze con il Bonus Idrico 2022.
Scopriremo anche quali saranno le spese ammesse e quali i documenti da produrre nel momento in cui si effettuerà la richiesta di rimborso.
Bonus Idrico 2023, quali sono le spese ammesse?

Per poter accedere al Bonus Idrico nel 2023 sarà indispensabile effettuare l’acquisto di determinati sanitari e rubinetterie che, grazie alle loro specifiche tecniche, saranno in grado di garantire, oltre alla dovuta e naturale efficienza, anche un notevole risparmio sul consumo d’acqua all’interno dell’abitazione.
Per comprenderlo basta pensare ad una classica vaschetta del WC che può contenere tra i 9 e i 12 litri d’acqua (che viene scaricata per intero ogni volta che si tira lo sciacquone). I sanitari oggetto del bonus, invece, dovranno avere una portata quasi dimezzata rispetto a questi valori.
Infatti, gli acquisti e gli interventi che consentono l’accesso al bonus in questione sono i seguenti:
- WC in ceramica con scarico ridotto, ovvero con vaschetta che contiene al massimo 6 litri d’acqua.
- Rubinetti e miscelatori, sia per gli interventi realizzati in cucina che in bagno, che garantiscano un flusso d’acqua limitato, minore o uguale a 9 litri al minuto.
In entrambi i casi sono compresi nell’agevolazioni anche i costi relativi ai lavori murari effettuati per lo smontaggio e la dismissione dei vecchi sanitari o della vecchia rubinetteria.
Come e quando fare richiesta del bonus?
Come già anticipato, non vi sono ancora dettagli pratici disponibili per quanto riguarda il momento dal quale si potrà inoltrare la richiesta di rimborso per il Bonus Idrico 2023.
I dettagli saranno resi noti nelle prossime settimane. Al momento è certo che per inoltrare la domanda si dovrà utilizzare internet collegandosi alla piattaforma che verrà messa a disposizione dal MITE e identificandosi mediante CIE, CNS o SPID.
All’interno del modulo andranno inseriti dati fondamentali come quelli anagrafici del beneficiario, la spesa in euro sostenuta con tutti i dettagli relativi ai prodotti acquistati (primo tra tutti la portata d’acqua), i dati catastali dell’abitazione a cui sono stati destinati, la copia della fattura.
Qualora il soggetto richiedente non sia il proprietario dell’immobile, dovrà, ai sensi del D.P.R. 445/2000, attestare gli estremi del contratto che lo rendono possibile beneficiario e dichiarare di aver preventivamente informato il proprietario.