Bolletta dell’acqua non pagata: cosa rischi davvero?
Mancare il pagamento della bolletta dell’acqua ha implicazioni legali. Scopri le conseguenze, come evitare la disattivazione e quando le bollette prescrivono per evitare sanzioni future.

L‘acqua è un bene essenziale nelle nostre vite, utilizzata per scopi igienici e domestici. Tuttavia, affinché questa risorsa vitale arrivi alle nostre case, è necessario pagare la bolletta dell’acqua. Cosa accade se non si onora questo obbligo finanziario? .
La disattivazione del servizio idrico non è una conseguenza immediata del non pagamento della bolletta dell’acqua. Tuttavia, è importante notare che, come per qualsiasi altra forma di inadempienza finanziaria, ci sono conseguenze. Oltre alla data di scadenza della bolletta, c’è un periodo extra durante il quale gli utenti possono pagare il debito, ma in questo caso dovranno anche coprire gli interessi accumulati. In pratica, più aspetti, più paghi.
Galleria foto ed immagini
Perchè si paga la bolletta dell’acqua?

La bolletta dell’acqua non copre solo il costo della materia prima. Deve coprire anche i servizi associati alla sua fornitura. Questi includono il prelievo dell’acqua dalla sorgente, la sua purificazione, il trasporto e la distribuzione agli impianti di depurazione. In altre parole, la bolletta finanzia l’intera catena di approvvigionamento dell’acqua potabile. Tuttavia, va notato che secondo le Nazioni Unite, l’acqua potabile è un diritto “universale e fondamentale” per gli esseri umani, riconoscendo l’importanza di questo bene per la salute e la dignità umana.
Per garantire l’accesso all’acqua anche per le famiglie meno abbienti, l’Italia ha introdotto il bonus sociale idrico. Questo programma consente a famiglie con un ISEE basso e un numero limitato di componenti di ricevere una quantità di acqua gratuita, fino a un massimo di 50 litri al giorno. Anche in caso di mancato pagamento delle bollette dell’acqua, i beneficiari mantengono il diritto a questo bonus.
Messa in mora e azioni legali
Se un utente non paga la bolletta dell’acqua, può ricevere una diffida di messa in mora a partire dal 25° giorno di ritardo. Questa diffida è preceduta da un sollecito di pagamento bonario che include il bollettino. La diffida fornisce un termine ultimo per il pagamento; superato questo termine, la società fornitrice può intraprendere azioni legali. In caso di cause civili, l’utente può essere costretto a pagare il debito e persino subire il pignoramento dei suoi beni. Oltre al debito iniziale, l’utente è tenuto a pagare gli interessi, con un tasso che aumenta dopo i primi 30 giorni di ritardo.
Sospensione del servizio idrico
Qualora l’utente non adempia entro il periodo di 30 giorni successivi alla ricezione della diffida, la società di fornitura è autorizzata a procedere con la sospensione del servizio idrico. Le regole variano a seconda del tipo di utenza. Per le utenze domestiche, la sospensione avviene solo se il debito supera il corrispettivo annuo per la fascia di consumo agevolato o dopo aver limitato l’acqua al minimo vitale di 50 litri al giorno. Per le forniture condominiali, la sospensione è possibile solo se non viene pagata almeno la metà del debito alla scadenza indicata nella messa in mora.
Disattivazione della fornitura e riattivazione del servizio
La disattivazione della fornitura dell’acqua non avviene immediatamente dopo la sospensione del servizio. Questo accade solo se la mora persiste e il contatore viene manomesso o se gli utenti non pagano gli oneri dovuti.
In seguito a restrizioni, sospensioni o persino disattivazioni della fornitura d’acqua, è fattibile il ripristino, ma soltanto previa regolarizzazione del debito pendente. La società fornitrice è tenuta a ripristinare completamente il servizio entro 2 giorni lavorativi dalla conferma del saldo. Inoltre, i gestori del servizio devono offrire la possibilità di rateizzare il debito in 12 mesi, comunicando agli utenti tempi e modalità. Questo obbligo si applica solo ai debiti che superano dell’80% il valore dell’addebito medio calcolato sulle bollette emesse negli ultimi 12 mesi.
Prescrizione delle bollette idriche
La bolletta dell’acqua prescrive dopo 2 anni dalla sua scadenza, purché siano trascorsi almeno 20 giorni dalla sua emissione. La prescrizione può essere interrotta da una diffida o un avviso bonario, e il periodo di 2 anni ricomincia a decorrere da quel momento, a meno che non venga nuovamente interrotto da un’azione legale. Tuttavia, è importante notare che i tempi di prescrizione si riferiscono a bollette specifiche e non a quelle successive ricevute.
Insomma, questo piccolo ma utile vademecum aiuterà per non arrivare al distacco definitivo del servizio idrico, nonostante bollette illegibili e diciamocelo, sempre più care nonostante gli aiuti e le normative vigenti.