Allarme Superbonus: Governo pronto ad un dietrofront?

Autore:
Patrizia Maimone
  • Dott. in Informatica

Oltre un mese è trascorso dall’approvazione e dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del cosiddetto Decreto blocca cessioni. Questo provvedimento, tra i più discussi del momento, ha avuto conseguenze disastrose sull’intero comparto edilizio, portando tantissimo scompiglio. Il Governo è al lavoro su diverse modifiche al Decreto ma, nel frattempo, i cantieri soffrono e il settore è sempre più nel caos.

operaio al lavoro
Photo by Life-Of-Pix – Pixabay

Quello attuale è indubbiamente un momento particolare per l’edilizia italiana, destinato a passare alla storia. La decisione del Governo Meloni di dare lo stop definitivo alla possibilità di utilizzare la cessione del credito e lo sconto in fattura per i lavori eseguiti coi bonus edilizi, Superbonus in testa, ha generato effetti catastrofici. Contribuenti preoccupati per l’impossibilità di portare a termine i lavori, cantieri bloccati, imprese sull’orlo del fallimento a causa di una totale mancanza di fondi: una situazione insostenibile!

Ecco perché da più parti si sono, nell’ultimo mese, sollevati gridi d’allarme ed appelli affinché l’Esecutivo torni quanto meno sui suoi passi e riveda alcuni aspetti della norma in questione. Il Governo, infatti, è al lavoro e sono, a breve, attese delle novità che potrebbero, si spera, far tirare un sospiro di sollievo a contribuenti e addetti ai lavori. Nel frattempo, però, il caos prosegue e le parole del Ministro dell’Economia Giorgetti, pronunciate solo pochi giorni fa, non hanno fatto che accrescere la preoccupazione.

Caos Superbonus, la posizione attuale del Governo Meloni

casa da ristrutturare
Photo by garten-gg – Pixabay

Nonostante in vista ci siano diverse modifiche al Decreto 11/2023 con cui si è letteralmente rivoluzionato il settore edilizio, il Governo Meloni sembra intenzionato a proseguire sulla propria linea. Lo stesso Ministro Giorgetti, in un recente intervento a Roma, ha confermato ufficialmente come il Superbonus 110%, così come lo conoscevamo, non tornerà mai più. Il motivo che starebbe dietro questa scelta è l’insostenibilità della misura per il sistema Italia dal punto di vista economico. Una spesa troppo ingente che non può più essere portata avanti.

Ma, al contempo, il Governo, sempre tramite il Ministro dell’Economia, ha tenuto a ribadire di essere

aperto al confronto per un secondo tempo sostenibile del meccanismo della cessione del credito.

Da queste parole evinciamo chiaramente che, secondo i piani del Governo, il Superbonus non sarà più come quello di una volta ma esiste sempre una porta aperta verso la possibilità di cedere i crediti, a patto che questa sia compatibile con le potenzialità economiche dello Stato. Attualmente all’orizzonte c’è la proroga del Superbonus 110% per le unifamiliari fino al prossimo 30 giugno, se i lavori sono già a “buon punto”. Novità che, comunque, dovrebbero essere confermate a breve dal momento che già nelle prossime ore sono previsti i primi confronti a tal proposito.

E intanto, nei cantieri è sempre più caos

Da più parti si è chiesto e si chiede, ancora oggi, al Governo italiano di trovare in fretta una soluzione a questo caos Superbonus perché i rischi sono altissimi. Milioni i posti di lavoro in discussione con una situazione per i cantieri italiani che si definisce davvero drammatica. I crediti incagliati e l’impossibilità di disporre dei fondi necessari hanno messo le imprese nella condizione di non volere o non poter più onorare gli impegni presi ad inizio lavori, gettando nella disperazioni milioni di contribuenti che, adesso, non sanno davvero più che pesci prendere!

Diversi, infatti, i casi di chi ha pagato centinaia di migliaia di euro per effettuare lavori in abitazioni che ne valgono molto meno e che ora si trova nell’impossibilità di recuperare quanto anticipato. Ci sono poi diversi proprietari di villette o appartamenti in condominio che da un giorno all’altro si sono visti richiedere il conto dalle imprese senza avere la possibilità di saldare quanto dovuto. Che dire poi dei rallentamenti e dei cantieri bloccati in continuo aumento in tutto il Paese?

Urge una soluzione specie adesso che l’Europa obbliga a tutti gli Stati Membri, mediante la direttiva sulle case green (ecco qui il nostro approfondimento in cui definiamo quando una casa può dirsi davvero green) a migliorare, entro il 2030, l’efficienza energetica di tutto il parco immobiliare nazionale.