Allarme Superbonus, Confedilizia chiede una proroga urgentissima

Autore:
Patrizia Maimone
  • Dott. in Informatica

Confedilizia è un’organizzazione che si occupa di tutto ciò che ha a che fare con la casa. E cosa c’è, in questo momento di caos nazionale, di più pressante di ciò che riguarda il Superbonus e le ultime decisioni del Governo Meloni a tal proposito? Dopo l’allarme che si è scatenato attorno a questa misura, ecco le 5 proposte al vaglio di Palazzo Chigi.

operaio e casa in ristrutturazione
Autore: jarmoluk / Pixabay

Sono cinque le proposte che Confedilizia ha presentato al Governo Meloni per il caos sul Superbonus e per le quali si attende un riscontro a seguito del tavolo tecnico che dovrebbe svolgersi ormai a breve. Cinque soluzioni resesi indispensabili a seguito dell’approvazione del DL dell’16 febbraio 2023 con il quale si è detto un definitivo stop ai meccanismi di cessione del credito e sconto in fattura per i bonus edilizi.

Date le reazioni ed il vespaio che si è generato, però, questo provvedimento di definitivo non ha proprio nulla e sono attese nelle prossime ore delle modifiche importanti.

Se, infatti, il Governo aveva motivato questa scelta con l’impatto super negativo di queste misure sull’economia del Paese, sostenendo che il tutto aveva avuto per ogni cittadino un costo di 2.000 €, le varie associazioni che si sono ribellate al provvedimento hanno riscontrato non poche faglie nel “ragionamento” dell’esecutivo. Ed è nel timore di non perdere milioni di posti di lavoro e di non bloccare letteralmente il settore, che si attende un riscontro alle 5 proposte di Confedilizia. Quali sono? Vale la pena scoprirle insieme!

Confedilizia: 5 proposte per tamponare il caso Superbonus

votazione
Autore: mohamed_hassan / Pixabay

Sembrerebbe un gioco di parole ma il caso Superbonus si è trasformato in un vero e proprio caos. È allarme da più parti in una situazione nazionale che sta sollevando non poche polemiche, da più parti, a seguito del DL dello scorso 16 febbraio 2023 con il quale il Governo ha eliminato la possibilità di richiedere sconto in fattura e cessione del credito per i bonus in ambito edilizio.

Il primo punto su cui si è concentrata l’attenzione delle associazioni di Confedilizia è quello relativo al blocco così istantaneo di sconto in fattura e cessione del credito. Per questi si richiede, in particolare, che lo stop sia quanto meno rinviato di qualche mese, fissando una data ipotetica al 30 aprile 2023.

Data la situazione nazionale, poi, Confedilizia chiede che ci siano delle eccezioni a questi blocchi e che queste vadano a riguardare, in particolare, tutti gli interventi effettuati con il Sismabonus e per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Tutela redditi bassi e nuova scadenza per il Superbonus

Il terzo punto su cui si concentra l’attenzione di Confedilizia e che andrà al vaglio di Palazzo Chigi riguarda la tutela di tutti i redditi più bassi. In caso di approvazione, ne potrebbe usufruire chi, nel dettaglio, ha un indicatore ISEE inferiore ai 15.000 € e gode del Superbonus per lavori effettuati su un’abitazione unifamiliare.

Il Governo, secondo Confedilizia, dovrebbe concentrare la propria attenzione sul miglioramento del meccanismo delle detrazioni per le quali si dichiara sempre disponibile ad un aperto confronto. Per il resto, il quinto punto, prevede una nuova scadenza per il Superbonus 110% o 90% da fissarsi, secondo la proposta, al 30 giugno 2024.

Questa situazione di confusione generale, è certo, non può durare a lungo ed ogni giorno che passa, secondo gli esperti, costituisce un danno gravissimo per tutto il Paese. Metterci una toppa è proprio il caso ed è per questo che tutti, adesso, attendono di scoprire la prossima mossa di Giorgia Meloni e del suo Governo.