Touch screen: conosci le tipologie e non sarai impreparato in fase di acquisto per casa
Quanti tipi di touch screen esistono? Perché è importante riconoscerli? Lo scopriremo oggi in questo articolo nel quale parleremo di questa particolare tecnologia, ormai protagonista della nostra vita di tutti i giorni essendo la componente principale di oggetti come smartphone o tablet.
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Spesso siamo soliti pensare che esiste solo un tipo di touch screen, quello che usiamo normalmente essendo presente sulle superficie dei nostri smartphone o tablet. In realtà, in commercio esistono svariati tipi di touch screen che si differenziano in base alla presenza o all’assenza, al loro interno, di determinate tecnologie.
I touch screen, le cui origini risalgono addirittura alla metà degli anni ’60, si trovano praticamente ovunque, dai nostri smartphone ai chioschi self-service presenti in aeroporto. Dati i loro numerosi usi, non dovrebbe sorprendere che ci siano diversi tipi di monitor touch. Ognuno ha i suoi vantaggi e svantaggi ed è adatto a compiti specifici.
Molto semplicemente, i touch panel, noti anche come touchscreen o monitor tattili, sono strumenti che consentono alle persone di utilizzare i computer tramite un semplice tocco, per l’appunto, del display. In particolare, tramite l’utilizzo di sensori interni, il tocco di un utente viene rilevato, quindi tradotto in un comando preciso che si traduce in funzione visibile. Il tutto in una manciata di millesimi di secondo!
Straordinario vero? Ricordiamo tutti il momento esatto in cui fu presentato il primo modello di iPhone da Steve Jobs: ecco quello fu il momento esatto in cui il touch screen è diventato ad uso e consumo di tutti!
Nel prossimo articolo andremo a vedere almeno tre tipologie di touch screen che vengono usate in vari dispositivi a noi noti.
1. Touch screen resistivo
Il primo touch screen che vogliamo prendere in considerazione è chiamato touch resistivo. I touch panel resistivi sono varianti del più classico touch e hanno le capacità di rilevare i comandi tramite una leggera pressione sullo schermo. Questa sensibilità alla pressione è generalmente limitata al tocco singolo, con uno schermo della grandezza massima di 20 pollici, che va bene per molti casi di utilizzo. Di conseguenza, se utilizzati correttamente, i touch panel resistivi rimarranno funzionanti anche se l’apparecchio dovesse entrare in contatto con l’acqua o con qualche altro liquido.
Con l’utilizzo di questi tipi di touch screen, tuttavia, molti scopriranno che i touch panel resistivi sono meno durevoli dei loro concorrenti. Inoltre, essendo loro sensibili solo al tocco unico, non saranno in grado di rispondere ad un tocco multi-screen. Indipendentemente da ciò, i touch panel resistivi si trovano in luoghi molto vicini a noi, ad esempio sono scelti dai proprietari dei supermercati per il pagamento con carta di credito.
2. Touch screen a infrarossi
La seconda tipologia che vogliamo evidenziare è quella dei touch a infrarossi. Dai maggiori esperti di queste questioni è considerata una tecnologia ideata per aziende di un certo livello. Non parliamo quindi del touch resistivo che più meno conosciamo tutti: il touch a infrarossi è formato da un sistema molto complesso, che vede come protagonisti i ricevitori IR posizionati sui lati opposti dello schermo e diversi trasmettitori. Il sistema genera a sua volta una griglia e in base alla pressione del tocco vengono create delle linee in superficie.
Sebbene i touch panel a infrarossi siano durevoli e supportino la funzionalità multi-touch, presentano un potenziale inconveniente, cioè non sono stati ideati per essere usufruiti dal grande pubblico. E questo, se lo si vede dal punto di vista del consumatore, è un vero peccato perchè a differenza dei touch capacitativi (di cui parleremo a breve) e resistivi, quelli a infrarossi sono in un certo senso molto più gratificanti da usare.
3. Touch capacitativo
Ora passiamo all’ultima versione del touch screen che abbiamo preso in considerazione. Parliamo dei cosiddetti touch panel capacitivi, cioè costruiti su una serie di sensori in grado di misurare alcuni valori dell’ambiente esterno (calore, umidità, pressione, ecc). Insomma, a differenza degli altri touch, quello capacitivo ci consente di ultimare operazioni del tutto particolari.
Grazie al rilevamento tattile elettrico, i pannelli tattili capacitivi sono noti per l’elevata precisione e i tempi di risposta ad alta velocità. Inoltre, posseggono funzionalità multi-touch e possono essere utilizzati all’interno di dispositivi piccoli e compatti, ma inevitabilmente costosi. A causa della loro tecnologia di alto livello ben capiamo dunque che non sono tantissime le persone che attualmente usano questi touch.
I touch screen capacitivi sono più reattivi dei touch screen resistivi (che reagiscono praticamente a qualsiasi tocco essendo molto più “semplici”), ma al contempo sono meno resistenti. Tuttavia, la capacità proiettiva dei touch capacitativi migliora la precisione del dispositivo poiché forma una griglia triangolare attorno al punto di contatto.
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Bene, siamo giunti alla conclusione della nostra breve disamina. Che voi siate esperti o no del touch screen è innegabile quanto questo sia ormai considerato una parte integrante della nostra vita. Dagli smartphone ai tablet, passando per la stazione di benzina: è usuale trovare uno schermo touch da usare ovunque si vada.
Per descrivere anche graficamente questo discorso abbiamo scelto per voi alcune foto con protagonista questa straordinaria invenzione tecnologica.