Smart home e domotica: si risparmia davvero?

Autore:
Andrea Proietti

In Italia cresce l’interesse verso il risparmio energetico dato dalle Smart Home ma i numeri sono ancora troppo bassi. Diversi i motivi, bisognerà dare una svolta anche se il futuro promette una crescita importante. I dati dell’’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

Il risparmio energetico delle case smart sembra non convincere a fondo
geralt – Pixabay

Controllare la propria abitazione attraverso un dispositivo come il cellulare, il tablet o anche tramite un comando vocale rappresenta una vera e propria rivoluzione. Uno dei vantaggi più grandi, tuttavia, risiede nel grande risparmio energetico che una casa intelligente permette: spegnimento programmato delle luci, riscaldamenti accesi secondo le proprie esigenze e così via.

In Italia però la Casa Smart non ha raggiunto ancora i livelli che erano stati messi in programma. Nemmeno il risparmio energetico ha spronato gli italiani ad investire in maniera decisa e continua su questa modalità.

Eppure si invoca sempre un taglio alle bollette varie, un’inversione da marcia per poter far sì che si possa tornare ad investire nella maniera più adatta. Di certo l’investimento nella casa domotica rappresenta al momento forse la cosa migliore in tema di risparmio energetico.

I numeri del risparmio energetico: passato e futuro

I dati per il futuro sono incoraggianti ma non basta.
Fotorech – Pixabay

Andiamo a vedere però nel dettaglio qualche numero emerso da “La Smart Home guarda al futuro: energia, servizi, ecosistemi“, convegno dello scorso 17 febbraio tenuto dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

Nel 2022 il mercato della Casa Smart ha vissuto un buon momento a fronte dei 770 milioni di investimenti con un aumento importante del 18% rispetto all’anno precedente. Si poteva fare di più? Certamente .

I motivi per cui questa crescita è stata in qualche modo rallentata sono principalmente due: carenza di materia prima inseme ai semiconduttori e la situazione dell’Ucraina che ha portato poche sicurezze nel campo politico ed economico. Le stime parlavano di un aumento pari al 33% ma i buoni propositi sono stati disattesi.

Nel mercato della Domotica e della Smart Home sono diversi i dispositivi. Nel 2022 quelli che hanno registrato vendite importanti sono stati quelli del riscaldamento e della climatizzazione.

Caldaie, condizionatori, termostati e valvole termostatiche hanno fatto registrare un aumento del 20% del mercato. A giocare un ruolo fondamentale sono stati tutti quegli incentivi come il Superbonus (che ancora fa discutere oggi) e l’Ecobonus. Attenzione a non perdere gli aggiornamenti in tema Superbonus; scoprite la nostra sezione dedicata agli ultimissimi sviluppi in materia.

Ma non solo queste parti hanno fatto parlare di sé. Tantissimi, infatti, sono stati gli utenti che hanno voluto cambiare anche la filosofia interna alla casa. Tra il 44% e il 47% delle persone che hanno attuato questi cambiamenti sono stati attenti ai consumi. Questo farebbe ben sperare ma i numeri scendono (17%) quando si parla di monitorare costantemente i consumi in tempo reale.

Se il passato ha registrato un rallentamento lo stesso non si può dire per il futuro, almeno nelle previsioni. Infatti, il 39% di coloro che intendono acquistare dispositivi smart lo farà per reali interessi di risparmio energetico. Un notevole passo in avanti per un futuro fatto di case sì intelligenti, ma soprattutto a forte impatto ambientale ed energetico.

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