Dispositivi domotici: le nuove interconnessioni in casa

Autore:
Andrea Proietti

Arrivano i protocolli open source per una maggiore interoperabilità dei diversi dispositivi a vantaggio della domotica di casa.

Maggiore interoperabilità tra dispositivi domotici
Photo by geralt – Pixabay

L’interoperabilità delle soluzioni che caratterizzano le smart home ha rappresentato fino ad oggi una delle questioni più importanti in tema di domotica applicata alla casa.

In effetti il mercato di riferimento ha visto nel corso degli ultimi anni una sorta di frammentazione per la presenza di tecnologie diverse tra loro, vedi Z-Wave, Zigbee e Wi-Fi, e anche per i vari gateway che non potevano comunicare con dispostivi di produttori diversi.

Ovviamente ci sono dei protocolli di assoluta qualità in termini di lavoro, prestazioni, interoperabilità e anche l’importante risparmio energetico. È il caso di Z-Wave che si caratterizza per uno schema di comunicazione altamente affidabile. Gli esperti del settore ne sottolineano le caratteristiche che vedono il percorso dati definito dal nodo sorgente.

Il messaggio, che va da un nodo all’altro, è trasmesso grazie ad una comunicazione radio diretta o anche in maniera indiretta; infatti, i nodi possono funzionare anche da ripetitori.

Se ci fossero ostacoli i dispositivi potrebbero funzionare lo stesso, raggiungendo un solo nodo per il tramite di altri nodi.

Progetto Z-Wave, dinamicità e interoperabilità

I protocolli diventano open source
Photo by geralt – Pixabay

Questo protocollo è uno dei più conosciuti, utilizzati e apprezzato. Grazie ad esso sarà possibile interconnettere dispositivi di categorie diverse come sensori, impianti luce, allarme, tapparelle ecc. Facile immaginare come il tema che riguarda l’interoperabilità sia sempre di stretta attualità nel campo domotico.

Questa innovazione tecnologica sta prendendo sempre più spazio anche in Italia e gli utenti vogliono avere certezze sull’affidabilità, sulla sicurezza, sulla privacy e sulla efficacia dei sistemi installati. Tuttavia, il mercato di riferimento evolve giorno dopo giorno, frutto anche dell’approvazione di Matter da parte di diverse aziende leader del settore come Apple, Amazon, Google e Zigbee Alliance.

Mentre cresceva all’inizio lo scetticismo intorno a Matter, (dubbi sull’accordo per una piattaforma comune)  Z-Wave compiva passi di avvicinamento per un ruolo fondamentale da parte dei meccanismi di bridging. Se gli utenti dovessero acquistare dispositivi compatibili con Matter e l’adattamento dei prodotti legacy avrà difficoltà si andrà incontro ad un fallimento.

Z-Wave annuncia che il protocollo ora è open source e sarà possibile a terzi sviluppare codici, realizzando app che siano compatibili proprio con Z-Wave. Questa rappresenta una vera e propria innovazione: fino ad oggi non esistevano risorse open source con aggiornamenti al protocollo o al software.

Chi ne trarrà vantaggio sarà il mercato, maggiormente dinamico, con la creazione di nuovi dispositivi che possono integrarsi in maniera reciproca. Il progetto Z-Wave Source Code è disponibile su GitHub.