Case green e innovazione domotica: l’Italia è pronta?
L’Europa chiede un cambio netto per quanto riguarda energia ed emissioni in riferimento alle case. Molti Paesi si fanno trovare pronti, anche se con non poche polemiche, favoriti anche da una maggiore propensione alle soluzioni domotiche. L’Italia registra problemi e ritardi in tal senso con dati che dimostrano come il cammino verso la domotica e la casa green sia ancora lungo e non senza dubbi.

Il diktat dell’Unione Europea sull’abbattimento delle emissioni nocive ha provocato nuove reazioni da parte di addetti ai lavori e curiosi. Tra questi ultimi moltissimi clienti che vogliono rendere la propria abitazione ecologica. Sotto questo punto di vista la casa domotica offre una mano importante: le innovazioni tecnologiche presenti in una casa smart aiutano nel risparmio energetico ma anche e nell’impatto ambientale.
Cosa può cambiare da qui al 2030?
Non mancano di certo le polemiche in tal senso anche se il discorso domotico va avanti con una costante crescita degli impianti dedicati. Se volessimo accendere le luci e focalizzarci sull’Italia allora ci accorgeremmo come il futuro non sia proprio roseo.
Se da una parte il tema della casa domotica ancora non prende piede come potrebbe e dovrebbe (anche in riferimento ad altri Paesi europei) dall’altra i dati sulle case inquinanti fanno infuocare il dibattito. Su 12,2 milioni di edifici, oltre 9 milioni di quelli privati vengono classificati come altamente inquinanti (Fonte: Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili).
Numeri ancora troppo bassi per le case green: che futuro sarà?

L’obiettivo della trasformazione green come si sa è quella della drastica riduzione di energia, combustibili fossili e carbonio per favorire le fonti rinnovabili. La domotica può aiutare in tal senso? Sì. La domotica ha raggiunto livelli di interesse/vantaggi per tutti? No. I motivi sono tanti. Ancora oggi il tema delle case intelligenti sembra appartenere solo a una piccola fetta di italiani, molti sono frenati dall’approfondire questa tematica.
Una motivazione è quella dei costi. Realizzare una smart home significa intraprendere un investimento importante anche se è solo una faccia della medaglia. L’altra vede risparmi maggiori, qualità migliore della vita e abitazione ecologica e più green.
La questione energetica, quindi, sembra ancora lontana anche perché il 74% delle case nel nostro Paese è stato realizzato prima dell’entrata in vigore delle normative sul risparmio energetico. Anche realizzare questa opera suscita dubbi, al pari dell’installazione di dispositivi domotici.
I bonus edilizi (altro argomento spinoso) per l’efficientamento energetico con lo sviluppo della domotica domestica hanno dato una spinta importante alla nascita delle case green.
Tuttavia, la questione non sembra dare sbocchi a risoluzioni facili e immediate. Di certo la domotica e la casa green avrebbero impatto positivo sulla vita di chi vive quegli spazi e sull’ambiente. Regolazione della temperatura, luci accese a comando, un click per comandare gli elettrodomestici o gli infissi, l’incentivazione del fotovoltaico: sono alcuni vantaggi della domotica uniti alla casa green.
All’Italia spetta un futuro ecologico e intelligente, siamo pronti a questo cambio innovativo?