Spugne di luffa: rivoluzione energetica con zero emissioni di CO2

Autore:
Elisabetta Coni
  • Perito per il turismo

Le spugne di luffa, note per l’igiene personale, stanno aprendo nuovi orizzonti come fonte energetica. Ricercatori hanno trasformato queste spugne in generatori di elettricità, sfruttando deformazioni meccaniche. Questo potrebbe rappresentare una svolta nell’efficienza energetica, aprendo la strada a una produzione sostenibile a zero emissioni di CO2.

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Spugne di luffa: rivoluzione energetica con zero emissioni di CO2
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Le spugne di luffa, comunemente associate all’igiene personale grazie alle loro proprietà esfolianti, stanno guadagnando un ruolo inaspettato come potenziale fonte di energia pulita.

In un recente studio condotto da ingegneri delle Università di Beihan, Pechino e Houston, la spugna di luffa è stata trasformata in un materiale in grado di generare elettricità attraverso deformazioni meccaniche.

Questo lavoro rappresenta un passo avanti significativo nella ricerca di nuovi materiali per l’efficienza energetica e di fonti di energia rinnovabile e pulita.

Scoperta della flessibilità elettrica nelle spugne di luffa

Spugne di luffa: rivoluzione energetica con zero emissioni di CO2
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La sfida principale nella generazione di elettricità da deformazioni meccaniche è stata tradizionalmente legata alla necessità di materiali cristallini per sfruttare la piezoelettricità. Tuttavia, il team di ricerca ha abbracciato un approccio alternativo, focalizzandosi sulla flessoelettricità, un fenomeno presente in tutti i dielettrici che risponde a deformazioni non uniformi.

La spugna di luffa è emersa come un candidato ideale per questa applicazione, fornendo una risposta flessoelettrica notevole. Nonostante la flessibilità di questo materiale biologico, il suo rendimento iniziale è stato basso, ma la promessa di ulteriori miglioramenti ha catturato l’attenzione degli scienziati.

Dagli orti alle prese di corrente

Gli ingegneri hanno trasformato le spugne di luffa in un “scheletro cristallino” di cellulosa, eliminando emicellulosa e lignina. Collegando questo materiale biologico a un circuito elettrico e applicando deformazioni meccaniche attraverso il classico gesto di strizzare la spugna, il gruppo è riuscito a generare fino a 8 nanoampere di elettricità.

Nonostante la modesta quantità di energia prodotta, gli scienziati sottolineano che il valore ottenuto rappresenta il coefficiente piezoelettrico equivalente specifico per densità più alto mai registrato. Questa scoperta suggerisce un potenziale significativo per ulteriori sviluppi e miglioramenti, aprendo la strada a una futura produzione di elettricità a zero emissioni di CO2.

Vantaggi della produzione di elettricità con le piante

L’utilizzo della spugna di luffa come fonte di energia sottolinea un approccio innovativo alla transizione verso fonti di energia sostenibili. Al contrario delle tradizionali fonti di energia che spesso comportano emissioni di gas serra, questa tecnologia offre la possibilità di produrre elettricità a zero CO2. La cellulosa, derivata dalla spugna di luffa, può rappresentare un elemento chiave nella prossima generazione di materiali per la generazione di energia. Ridurre l’impatto ambientale attraverso l’impiego di materiali biodegradabili e rinnovabili è cruciale per affrontare la crisi climatica.

In sintesi, la ricerca sull’efficienza energetica delle spugne di luffa apre un capitolo intrigante nella corsa verso fonti di energia pulita alternative al fotovoltaico. Mentre la strada verso una produzione su larga scala potrebbe richiedere ulteriori sviluppi, la possibilità di generare elettricità a zero CO2 sfruttando un materiale così comune è affascinante. La combinazione di innovazione scientifica e approcci ecologici potrebbe essere la chiave per un futuro energetico più sostenibile.

Spugne di luffa fonte energia rinnovabile: foto e immagini