Riscaldamento centralizzato troppo costoso? Risparmia staccandoti dal condominio
Il riscaldamento centralizzato costoso è una sfida comune. Questo articolo esplora come legalmente staccarsi dal sistema condominiale, offrendo autonomia e risparmio energetico. Leggi per scoprire come farlo senza compromettere il funzionamento dell’impianto o gravare sugli altri condomini.
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Il riscaldamento è diventato una preoccupazione crescente per molti, soprattutto per coloro che usufruiscono di un sistema di riscaldamento centralizzato, dove i costi possono diventare proibitivi. Inoltre, il fatto che il condominio debba mantenere il riscaldamento acceso per un determinato numero di ore al giorno può portare a spese elevate, a meno che non si monitorino attentamente i consumi.
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Un problema significativo legato al pagamento del riscaldamento centralizzato è che gli amministratori di condominio spesso calcolano le spese basandosi su dati presumibili dei consumi dell’anno precedente. Questo significa che anche se si cambiano le proprie abitudini di consumo, i costi non si adattano in tempo reale.
Inoltre, alcuni amministratori richiedono il pagamento delle quote condominiali in un’unica tranche, anche per i costi futuri, il che comporta due svantaggi principali: da un lato, si paga una somma considerevole in un periodo specifico, mentre negli altri periodi non si paga nulla, e dall’altro lato, non si pagano i consumi reali in tempo reale, ma bisogna attendere il bilancio dell’anno successivo per conoscere la situazione debitoria o creditizia.
Come staccarsi dal riscaldamento centralizzato

La possibilità di staccarsi dal riscaldamento centralizzato è una domanda frequente per chi cerca di ridurre le spese. La legge, in effetti, offre una risposta positiva a questa domanda. L’articolo 1118 del Codice Civile stabilisce che un condomino può rinunciare all’uso dell’impianto centralizzato di riscaldamento o condizionamento, a condizione che ciò non comporti squilibri significativi nel funzionamento dell’impianto o oneri aggiuntivi per gli altri condomini. In questo caso, il condomino rimane obbligato a coprire solo le spese per la manutenzione straordinaria, la conservazione e l’adeguamento dell’impianto.
I vantaggi del distacco sono evidenti: maggiore autonomia nella gestione del riscaldamento e risparmio sulle spese del combustibile utilizzato per riscaldare l’intero condominio.
Condizioni per staccarsi dal riscaldamento centralizzato
È importante notare che il distacco dal riscaldamento centralizzato è consentito solo se vengono rispettate le condizioni previste dalla legge. L’articolo 1118 del Codice Civile stabilisce che il condomino può rinunciare all’uso dell’impianto centralizzato se il distacco non comporta squilibri significativi nel funzionamento dell’impianto o oneri aggiuntivi per gli altri condomini. Queste condizioni devono essere confermate da una perizia redatta da un tecnico specializzato, come un ingegnere o un idraulico, e questa relazione tecnica deve essere resa nota a tutti i condomini.
Costi del distacco dal riscaldamento centralizzato
Sebbene il passaggio a un sistema di riscaldamento autonomo possa portare a un notevole risparmio a lungo termine, è importante considerare i costi iniziali. Innanzitutto, c’è il costo della relazione tecnica redatta dal perito, che generalmente varia tra 800 e 1.000 €. Altri costi da prendere in considerazione includono l’acquisto di una caldaia autonoma (con prezzi che vanno da 800 a 2.000 €), eventuali modifiche all’impianto per adattarlo all’abitazione e la spesa per la canna fumaria, che di solito si aggira intorno ai 900 €.
In sintesi, prima di procedere con il distacco dal riscaldamento centralizzato, è essenziale valutare attentamente la situazione, poiché si tratta di un investimento che richiede alcuni anni prima di tradursi in un reale risparmio energetico. Tuttavia, i benefici a lungo termine in termini di autonomia e riduzione delle spese possono rendere questa scelta vantaggiosa per molti condomini.