Fotovoltaico, arrivano i pannelli solari autopulenti
Grandi novità per quanto riguarda il fotovoltaico: i pannelli solari autopulenti per aumentare l’efficienza energetica senza nessuna fatica, ecco come funziona il rivestimento che si pulisce da solo. Applicabile non solo sulle celle fotovoltaiche, bensì anche in altre superfici come le finestre.

Il fotovoltaico è considerata la più grande fonte di energia rinnovabile che attualmente è in costante crescita rispetto a un eolico o ad altre del settore. Il difetto di questa energia rinnovabile è simile al suo pregio ovvero avere i pannelli solari esposti costantemente e per anni a eventi atmosferici quali pioggia e neve, polvere e polline, in qualche caso anche sabbia. E con delle conseguenze precise ovvero la perdita di efficienza ed efficacia.
Il problema non è la pulizia in sé, in quanto si potrebbe effettuare anche manualmente. Il grosso problema è quello di pulirne milioni e anche se si usano sistemi automatici robotizzati, alcuni sono poco accessibili e il tempo diventerebbe molto lungo. Inoltre, il costo potrebbe essere troppo alto.
Ebbene, il Fraunhofer Institute ha brevettato un rivestimento per i pannelli che praticamente risolve questo problema, visto che si pulisce da solo.
Pannello fotovoltaico autopulente grazie all’acqua

Si sa che in Germania hanno il 10% del consumo lordo di elettricità nazionale coperto da fonti di energia rinnovabile, ovvero dal fotovoltaico. Praticamente, si sfrutta il fenomeno dell’idrofilia indotta, un procedimento che fa sì che la pioggia o l’umidità che cade nell’area del pannello scivolino via velocemente verso il basso. E così facendo, li ripulisce da polvere e altra sporcizia senza fatica.
Il materiale utilizzato è il biossido di titanio: la sua molecola è in grado di velocizzare le reazioni ossidative e riduttive di moltissimi materiali organici e non. Ma ci si è resi conto che esso tende a respingere l’acqua, facendola scivolare sulla superficie. Se invece viene esposto alla luce solare, attira l’acqua come una calamita e innesca quest’azione.
Come funziona il rivestimento autopulente per fotovoltaico
Il pannello autopulente in pratica ha un rivestimento con un film formato da ossido di titanio che cattura umidità e pioggia quando è esposto al sole, poi la gravità le farà scendere in basso allo scopo di trascinare via polvere e sporco. Questa funzione sarà attiva di notte, quando appunto il rivestimento non sarà attivo. Vale anche in situazioni di scarsa luminosità.
Inoltre, quando è presente la luce UV, l’ossido di titanio distruggerà ogni molecola organica e sterilizzerà naturalmente la superficie. E, cosa da sottovalutare, la produzione di questo tipo di rivestimento può essere roll-to-roll: si tratta del gergo tecnico che indica un procedimento di stampa per bobine.
Infatti, si potranno produrre rotoli in serie da applicare alle celle solari, alle finestre e a ogni superficie esistente che abbia bisogno di una sorta di autopulizia. Ad esempio, in case con tapparelle difficili da pulire o per non usare i metodi tradizionali, oppure nei condomini in cui ci sono dei lucernari o delle finestre oblique difficili da sterilizzare perfettamente. Una bella innovazione ancora in fase di sperimentazione.