Case green: primo ok dall’Eurocamera alla direttiva sull’efficienza energetica

Autore:
Elisabetta Coni
  • Perito per il turismo

Purtroppo per l’Italia, il testo è stato approvato dall’Eurocamera, ci sarà lo step tra Consiglio UE ed esecutivo europeo prima di tornare in Aula: il ministro Pichetto ha espresso la sua insoddisfazione per il risultato. Cosa succede ora? 

casa green
Photos by: Viktor Birkus – Pixabay

Via libera dall’Eurocamera alla cosiddetta direttiva per l’efficienza energetica degli edifici in tutti gli Stati Membri in Europa, la cosiddetta direttiva case green. Il risultato è stato deludente per l’Italia, la quale attraverso il Ministro Picchetto si è battuta contro la direttiva che penalizzerebbe di tanto il nostro Paese. Ma non è finita qui: l’atto finale sarà tra il Consiglio UE e l’esecutivo europeo. Insomma, ci sarebbero delle speranze di miglioramento della direttiva, almeno sulla carta.

Il totale dei voti è stato 343 favorevoli, 216 contrari e 78 astenuti. Ricordiamo che la direttiva prevede che tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni entro il 2028. Mentre i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà di autorità pubbliche, la scadenza sarà fissata entro il 2026. Entro il 2028, tutto gli edifici nuovi dovranno dotarsi di tecnologie solari, mentre gli edifici in ristrutturazione entro il 2032.

Entro il 2030, tutti gli immobili dovranno raggiungere la classe E e D entro il 2033. Per gli immobili non residenziali e pubblici, le rispettive scadenze diventeranno entro il 2027 e il 2030.

Case green e classi energetiche, obiettivi da raggiungere

casa con fotovoltaico
Photo by: Mirosław i Joanna Bucholc-Pixabay

La classificazione di efficienza energetica degli edifici parte dalla lettera G alla lettera A. La classe G dovrà corrispondere almeno al 15% degli edifici con prestazioni energetiche peggiori in ciascun Stato membro, mentre la A è quella indicata come a zero emissioni. Per scalare questa sorta di classifica si potranno apportare delle migliorie, ad esempio sotto forma di lavori di isolamento o rinnovo dell’impianto di riscaldamento.

La direttiva indica che i lavori dovranno essere comunque realizzati al momento dell’ingresso di un nuovo inquilino o al momento della vendita o ristrutturazione di un dato edificio. Saranno i singoli Paesi della UE a stabilire le misure necessarie per il raggiungimento di questi obiettivi e accorparli nei singoli piano nazionali di ristrutturazione.

Inutile dire che la bocciatura è totale da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Pichetto. Non nascondendo la delusione per il fatto che il contesto italiano è stato ignorato, in quanto è diverso dalla maggioranza degli altri Paesi dal punto di vista storico, geografico e dal fatto che la casa per gli italiani è un bene rifugio. Bene che si sia individuata una fetta esentabile proprio per questioni di fattibilità edilizia ed economica, ma le tempistiche sono davvero proibitive per il Belpaese attualmente.

Case green, obblighi degli Stati membri

Potrebbero esserci delle novità in fatto di regimi di sostegno: infatti, per facilitare l’accesso a sovvenzioni e finanziamenti, ogni Stato UE interessato dovrà interessarsi a gestire e allestire dei punti di informazione e programmi di ristrutturazione neutri dal punto di vista dei costi.

Ovvero, prevedere un premio per chi ristruttura un edificio in modo profondo. Spazio anche alle deroghe e alle eccezioni: sono esenti monumenti ed edifici di valore architettonico o storico, edifici tecnici, quelli utilizzati temporaneamente, chiese e luoghi di culto.

Sarà facoltà dello Stato singolo cercare di estendere questa sorta di esenzioni a immobili dell’edilizia sociale pubblica e comunque, sarà consentito per una piccola percentuale di immobili di adeguare obiettivi in funzione della fattibilità economica e tecnica degli interventi, nonché della manodopera disponibile.

A suo tempo, avevamo dedicato una guida sulla riqualificazione energetica degli edifici: ricordiamo che il Superbonus sarà al 90% e che non saranno previsti la cessione del credito e lo sconto in fattura, a meno che non ci saranno altre sorprese.