Case green ed efficienza energetica: quali sono le Regioni più energivore
Sappiamo che oltre la metà degli immobili in Italia rientra nella categoria delle classi più energivore dal punto di vista dell’efficienza energetica: quali sono le Regioni che avranno più immobili ad alto consumo e che dovranno applicare alla lettera la direttiva case green, qualora raggiungesse l’approvazione definitiva.

Se l’approvazione della direttiva europea riguardo le case green fosse definitiva, si mette male per l’Italia. Infatti, oltre la metà degli immobili nel territorio si dovrebbero ristrutturare completamente in quanto in classe F e G, le più energivore. Secondo i dati raccolti dall’Enea, oltre la metà del patrimonio edilizio italico troverà edifici con queste due classi energetiche. Ma non è finita, in quanto non sono stati analizzati tutti gli immobili. Del resto, la certificazione energetica è diventato un documento a dir poco fondamentale e obbligatorio in fase di vendita, affitto ristrutturazione e nuove costruzioni. E lo diventerà anche per la richiesta di eventuali bonus.
I dati raccolti da Enea hanno evidenziato che c’è un discreto gap tra le Regioni italiane, vediamo insieme dove si collocano gli edifici più energivori.
Case green gli immobili a più alto consumo in Italia

La direttiva case green che riguarda le performance energetiche degli immobili in fatto di efficienza energetica richiederà, salvo clamorose sorprese, delle ristrutturazioni pesanti della maggioranza del patrimonio immobiliare italiano. Secondo i dati raccolti dall’Enea, questa direttiva colpirà particolarmente alcune Regioni come Toscana, Lazio, Liguria, Umbria e Molise. Questo per il fatto di avere per la maggioranza delle costruzioni in classe F e G. Enea ha fatto sapere che non ha ancora incluso alcuni edifici nell’indagine, i quali sono meno efficienti. Infatti, ci si aspetta qualche deroga e limitazioni per vincoli storici e paesaggistici.
Enea fa sapere che ha creato un database denominato Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica. Questo database fa riferimento a 5,5 milioni di immobili. Dai dati in possesso, si nota che più di un immobile su due si trova in classe energetica G o F. E questo dà ragione all’UE, in quanto questa direttiva europea è stata concepita per il fatto che gli edifici sono indicati come responsabili del 40% delle emissioni di anidride carbonica. I gas verrebbero emessi a causa dei consumi energetici. Questo sta a significare che sono responsabili dell’inquinamento.
Case green e prestazione energetica, conseguenze in Italia e in Europa
Alla luce del fatto che gli edifici inquinano, l’Italia non si sente responsabile in quanto la percentuale di incidenza italica per quanto riguarda le emissioni di CO2 è del 17%. E già nei singoli Paesi nonostante la norma non sia approvata definitivamente, si stanno preparando al peggio diciamo. In Francia ad esempio non si può affittare abitazioni troppo energivore, ad esempio. Ma i giochi sono tutti da vedere, in quanto saranno le dinamiche di voto a fare da padrone come nel caso dello stop alla vendita di auto con motore a combustione interna dal 2035.
Ricordiamo che la prestazione energetica degli edifici viene misurata considerando vari fattori come l’utilizzo di energia e i consumi legati a riscaldamento, climatizzazione, produzione di acqua calda sanitaria. La classe G è quella peggiore mentre la A è la migliore. Essendoci in Italia edifici costruiti oltre 40 anni fa e in qualche caso hanno anche qualche secolo, è normale che abbiano dispersioni termiche e consumi elevati. Si potrebbero effettuare interventi sul cappotto termico per migliorare le prestazioni energetiche e risparmiare in bolletta.