Caro-rifiuti, la Tari è aumentata: ecco le città dove la tassa è un salasso
Non solo caro-bollette, anche il caro-rifiuti preoccupa le famiglie italiane: continua a salire la cifra media della Tari che negli ultimi 5 anni è aumentata mediamente del 7,7%. È quanto emerge dall’indagine condotta dall’organizzazione sindacale Uil. Scopriamo quali sono le città che registrano una tassa sui rifiuti più cara.

Dall’indagine realizzata dalla Uil e dai dati scaturiti dallo studio, si evince che non sussiste soltanto il tema dal caro bollette elettriche e del gas che pesano sui consumi delle abitazioni, ma anche il tema delle tariffe della raccolta dei rifiuti solidi urbani. La TARI è una tassa che pesa sul bilancio delle famiglie, soprattutto nel Mezzogiorno dove si trovano le città che pagano un prezzo più alto. In 5 anni sono stati registrati aumenti medi del 7,7%, con punte del 69%. Nell’ultimo anno rispetto al 2021, si sono verificati aumenti medi del 3,7% con punte dell’86%.
Tra il 2021 e il 2022 la TARI è aumenta in 65 città capoluogo e nell’anno scorso il costo medio della TARI è stato pari a 325 euro annui con punte di 519 euro. Lo studio del Servizio Lavoro Coesione e Territorio UIL ha elaborato i costi in 107 città capoluogo di provincia e il campione si riferisce ad una famiglia composta da quattro componenti con una casa di 80 mq e reddito ISEE di 25 mila euro.
Aumento TARI, le città più o meno care

Nel 2022 il costo maggiore si registra a Pisa con 519 euro medi l’anno a famiglia. Vediamo le altre città prese in esame:
- Brindisi: 518 euro
- Genova: 489 euro
- Benevento: 481 euro
- Messina: 476 euro
- Catania 475 euro
- Siracusa 472 euro
- Agrigento 471 euro
- Taranto 459 euro
- Trapani 457 euro
Si paga decisamente meno a Belluno con 169 euro l’anno a famiglia; a Novara 174 euro; ad Ascoli Piceno 181 euro; a Macerata 182 euro; a Pordenone 186 euro; a Brescia 187 euro; a Trento 189 euro; a Firenze 194 euro; a Vercelli 197 euro e a Udine 204 euro.
Ora passiamo alla tassa sui rifiuti delle Città Metropolitane:
- Genova: 489,16 euro
- Messina: 476,49 euro
- Catania: 475,44 euro
- Reggio Calabria: 452,89 euro
- Napoli: 442,00 euro
- Bari: 401,34 euro
- Cagliari: 394,87 euro
- Milano: 338,23 euro
- Venezia: 331,73 euro
- Palermo: 331,54 euro
- Torino: 330,90 euro
- Roma: 313,70 euro
- Bologna: 228,48 euro
- Firenze: 194,04 euro
Gli aumenti percentuali più alti tra il 2021 e 2022 si sono verificati nelle seguenti città:
- Potenza: 85,9%
- Fermo: 57,3%
- Cosenza: 42,2%
- Taranto: 29,9%
- Viterbo: 29,0%
- Rovigo: 27,0%
- Gorizia: 22,4%
- Arezzo: 20,9%
- Forlì: 20,7%
- Pistoia: 19,2%
Le diminuzioni percentuali più consistenti tra il 2021 e 2022 sono state registrate nelle seguenti città:
- Caltanissetta: -26,7%
- Firenze: -20,2%
- Crotone: -17,2%
- Siena: -15,3%
- Alessandria: -9,2%
- Frosinone: -8,0%
- Nuoro: -5,8%
- Belluno: -4,5%
- Massa: -4,5%
- Pordenone: -4,1%
L’andamento percentuale tra il 2021 e il 2022 nelle città metropolitane:
- Catania: 17,9 (differenza percentuale 2021 -2022)
- Palermo: 17,6
- Genova: 17,2
- Messina: 5,8
- Venezia: 3,7
- Cagliari: 2,2
- Milano: 0,6
- Torino: 0,4
- Bologna: 0
- Napoli: -0,1
- Reggio Calabria: -1,7
- Bari: -2,9
- Roma: -4,1
- Firenze: -20,2
Andamento Tari, il commento della segretaria Uil
In valori assoluti le famiglie italiane hanno versato nel 2022, per la tariffa rifiuti, 325 euro medi, a fronte dei 313 euro del 2021 e dei 301 euro versati nel 2018. Rimane intatto il tema dell’efficienza e dell’efficacia del servizio che ha bisogno di investimenti nelle infrastrutture inerenti al ciclo integrato dei rifiuti. A tal fine vanno accelerati gli investimenti del Pnrr e dei fondi della coesione europei e nazionali che riguardano il ciclo integrato dei rifiuti
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commenta Ivana Veronese, segretaria della Uil.