Allarme rischi cappotto termico nel Superbonus: ecco perchè

Autore:
Elisabetta Coni
  • Perito per il turismo

Scopri i rischi nascosti dietro il cappotto termico, uno dei lavori più diffusi per accedere al Superbonus. Incendi, muffe e umidità rappresentano insidie che possono compromettere la sicurezza e la qualità dei lavori. Conosci i pericoli associati al cappotto termico e ti fornirà consigli preziosi su come prevenirli, pianificando la tua ristrutturazione in modo sicuro e consapevole per beneficiare appieno dei vantaggi della detrazione fiscale.

Allarme rischi cappotto termico nel Superbonus: ecco perchè
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Il Superbonus e il Bonus Facciate sono incentivi che hanno contribuito ad aumentare i lavori di ristrutturazione negli ultimi anni in Italia. Questi incentivi sono stati introdotti con l’obiettivo di rendere allettante il immobiliare italiano, oltre che più efficiente e moderno. Però, l’implementazione di questi programmi non è andata esattamente come previsto, e uno dei lavori più comuni effettuati, il cappotto termico, nasconde numerosi rischi.

Il cappotto termico è uno degli interventi più comuni, poiché permette di isolare un edificio, migliorando la sua abitabilità riducendo i rumori esterni e aumentandone il valore economico. Esso è considerato uno dei lavori trainanti per accedere al Superbonus.

Il processo di installazione del cappotto termico prevede l’applicazione di pannelli isolanti e altri componenti, direttamente sulla facciata dell’edificio. Inoltre, è importante che il cappotto abbia una garanzia di almeno 25 anni.

Tuttavia, a causa della grande richiesta di questi lavori, il controllo sulla qualità è andato perso, creando potenziali rischi per la sicurezza.

Superbonus, pericoli legati al cappotto termico

Allarme rischi cappotto termico nel Superbonus: ecco perchè
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Uno dei principali pericoli associati al cappotto termico è il rischio di incendio. Anche se i pannelli in lana di vetro utilizzati per il cappotto sono ignifughi e dotati di certificazioni antincendio, i materiali che rivestono il cappotto possono essere infiammabili.

L’incendio che nel 2017 ha distrutto la Grenfell Tower a Londra è un esempio di come il rivestimento della facciata, e non il cappotto stesso, abbia facilitato la propagazione delle fiamme. In Italia, molti non seguono le direttive Eta e non assumono consulenti antincendio, a meno che non si tratti di grandi cantieri, pensando erroneamente che il progettista e il direttore dei lavori garantiscano l’utilizzo di materiali antincendio.

Accanto al rischio di incendio, ci sono anche altre criticità associate all’installazione non corretta del cappotto termico. Uno dei problemi comuni è la formazione di muffe e umidità, che possono aumentare i costi di riparazione. Purtroppo, spesso nessuno controlla l’adeguata realizzazione dei lavori, e le problematiche emergono solo quando si verificano problemi come incendi o lo sviluppo di muffe.

Insidie nella realizzazione del cappotto termico

L’installazione del cappotto termico richiede l’uso di materiali conformi alle normative vigenti e deve essere eseguita da personale qualificato. Se il lavoro non viene eseguito correttamente, possono sorgere rischi. Un sondaggio condotto dal Consorzio Cortexa ha evidenziato che molti lavori di ristrutturazione effettuati con il Superbonus hanno ridotto la qualità, presentando diverse problematiche.

Uno dei principali problemi è la qualità dei materiali utilizzati per il cappotto termico. In alcuni casi, i sistemi a cappotto non sono stati forniti come kit da un unico produttore, ma i componenti sono stati assemblati in cantiere, spesso senza certificazioni e marcature CE.

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Inoltre, c’è una carenza di preparazione del personale addetto ai lavori. Il 44% dei soggetti intervistati da Cortexa ha ammesso di non conoscere le norme per la progettazione e l’installazione del cappotto termico. Inoltre, spesso mancano progetti dettagliati per i lavori, e la maggior parte delle decisioni viene presa direttamente in cantiere anziché essere basata su una pianificazione precisa.

Quindi, come si fa per risolvere questi problemi? Per mitigare i rischi associati al cappotto termico e accedere al Superbonus in modo sicuro ed efficace, è fondamentale seguire alcune linee guida. Prima di tutto, è necessario selezionare materiali certificati e conformi alle normative vigenti. È consigliabile affidarsi a professionisti qualificati e consulenti antincendio, specialmente per interventi di rilevanza maggiore.

Inoltre, è importante richiedere progetti dettagliati che includano tutti i componenti e le specifiche necessarie per una corretta installazione del cappotto termico e usufruire dell’agevolazione fiscale, abbinandolo ad altri interventi come la sostituzione degli infissi o l’installazione di un impianto fotovoltaico.